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Fra Ugo Van Doorne,
Nero... ma bello – Antonio di Noto detto l'Etiope,
Libreria Editrice Urso, Collana "Cammini" n. 15
2021, 16°, pp. 68, € 7,00 – ISBN 978-88-6954-303-6 
Presentiamo la vita documentata di Antonio di Noto, detto l’Etiope per il colore della sua pelle e per l’origine africana. Strappato ancora ragazzo dei pirati alla natìa Barca o Barce, in Cirenaica (Libia), egli visse da schiavo domestico per quarant’anni ad Avola e Noto (Siracusa). Tutti lo ebbero amico: lo chiamavano familiarmente Cio Antoni (zio Antonio). Reso libero, visse eroicamente l’esperienza eremitica nel deserto dei Pizzoni. La santità della sua vita si misura dalle capacità da lui dimostrata nel decifrare gli avvenimenti e i problemi del suo tempo con il contributo umile di lavoro, di fraternità e di mitezza.
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PREGHIERA DI DON PAOLO TREFILETTI
DEDICATA AL BEATO ANTONIO ETIOPE
Beato Antonio Etiope, segno luminoso nel nostro mondo,
profeta dell’accoglienza,
che porta problemi e sacrifici ma con sorprese, opportunità e ricchezza,
testimone della carità fatta di aperture, di incontro e di dialogo
ottienici dalla Santissima Trinità
il coraggio di annunciare la misericordia di Dio cuore pulsante del Vangelo
non da schiavi ma da figli della luce.
Vogliamo essere anche noi
sul territorio della nostra Diocesi
e nelle periferie geografiche ed esistenziali del nostro tempo
Chiesa missionaria che desidera raggiungere il cuore e la mente di ogni persona.
Antonio, fratello negro,
tienici uniti perché il Mistero generi in noi l’Amore.
Beato Antonio Etiope, prega per noi.
Avola 14 marzo 2024

14 marzo 2022 – A PIEDI da Avola ad Avola Antica per il Beato Antonio Etiope
Ed anche quest'anno, per la nona volta consecutiva un gruppetto di pellegrini a piedi il cammino dalla Chiesa di Santa Venera sino al luogo di culto del Beato Antonio Etiope, lì, al 5° km della provinciale Avola-Avola Antica, nei pressi di dove si ritiene fosse l'antica Chiesa di Santa Venera nel vecchio sito di Avola Antica.
Nel gruppetto c'erano tra l'altro diversi pellegrini con esperienza di cammini di fede, nonché semplici estimatori della figura mitica di questo personaggio del Cinquecento, che impressiona ancora oggi per la modernità dei valori che testimoniava.
I pellegrini hanno promesso di reincontrarsi ancora una volta il successivo 14 marzo, quello del 2020.
Nel gruppetto c'era pure una piccola rappresentanza di soci del Vespa Club Avola.
*Beato Antonio detto l'Etiope*
(1490-1550)
Eremita terziario Francescano
Il Beato Antonio nasce a Barce di Cirene (Libia) verso il 1490, figlio di genitori maomettani che lo educano alla legge coranica. Le Galee della Sicilia lo prendono prigioniero, lo sbarcano a Siracusa a terra insieme al bottino e lo espongono al bando al migliore offerente come schiavo. Viene acquistato da un massaro di Avola che lo occupa nell'ufficio del pastore e gli affida il suo gregge di pecore e di capre. li buon massaro avolese cerca di iniziare il giovane al cristianesimo, e catechizzandolo mette a fuoco particolarmente il dramma d'amore e della passione di Gesù. Antonio affascinato chiede il sacramento del Santo Battesimo scegliendo per sé il nome del famoso santo di Padova. Da quel giorno in poi si impegnerà a mettere in pratica quanto avrà ascoltato dalla parola di Dio così da volere servire il Signore ed essergli grato. Ad Avola Antica frequenta la chiesa di Santa Venera, dove si confessa e si comunica ed alimenta la lampada votiva all'altare dell'apostolo S. Giacomo. Questo per i 38 anni di permanenza in territorio Avolese. Nel frattempo il massaro che lo aveva acquistato dà in matrimonio due nipoti con dei netini donando loro il gregge e lo schiavo libico. Da allora Antonio va a Noto. I nuovi padroni però considerano le qualità soprannaturali e i miracoli del nuovo schiavo, lo rendono libero. Antonio rimarrà con loro altri quattro anni. Licenziatosi da loro, Antonio si offre a servire i carcerati ed i malati, poi sceglie la vita eremitica, come terziario francescano, ai Pizzoni di San Corrado Fuori le Mura. Periodicamente si reca a Noto per accostarsi ai sacramenti e raccogliere elemosine per i poveri. Consumato dall'ascesi eremitica, dagli anni e dalla malattia rende l'anima a Dio il 14 marzo 1550. Viene seppellito nella chiesa francescana di Santa Maria del Gesù a Noto che diviene meta di pellegrinaggi e di grazie. Nel 1611 viene data licenza di divulgare l'immagine con aureola di beato. |