A teatro Salvatore Quasimodo stava abbandonato all'indietro sulla poltrona, il mento nella mano, l'occhio stretto. Era un atteggiamento rilassato e concentrato insieme, in qualche modo professionale. Per dodici anni, dal 1948 al 1960, fu un critico puntuale e preciso, ma con uno “sguardo” diverso dal normale recensore. Nelle sue cronache teatrali c'e sempre qualcosa in piu della normale recensione. Con sensibilita di poeta, traccia una straordinaria storia della stagione piu intensa della nostra cultura e della nostra societa.
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