Mi piace condividere con tutti voi questo comunicato stampa che mi arriva da Pisa, assieme a tante belle emozioni.
E' la prima volta che viene colto pubblicamente il ruolo del mio agire sociale e in forma democratica
nel campo della promozione culturale nel territorio.
Mi fa piacere che ciò accada nei modi che il corso delle cose ha generato nella sua autenticità di valori.
Né poteva essere diverso per me e per le persone coinvolte.
Nel mezzo a questa storia ci sono io, ci sono loro, gli amici di Pisa,
e ci siete tutti voi, che assieme a me condividete da tempo tutto questo,
anche se sparsi negli angoli più lontani. Francesco Urso
GRUPPO CULTURALE "IPPOLITO ROSELLINI"
Associazione di Promozione Sociale Via Lucchese 41 - 56123 Pisa - tel.050551285
comunicato stampa
SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER" GIUNTO ALLA XVI EDIZIONE
Sabato 10 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio "Thomas Dempster", XVI edizione. Il Premio, creato dal Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini", viene annualmente attribuito a quanti, singoli o associazioni, operano per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio e per la diffusione della cultura sul territorio nazionale. Quest'anno il Premio "Thomas Dempster" viene conferito alla Libreria Editrice Urso di Avola, provincia di Siracusa. Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura, uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili: dal libero pensiero alle tradizioni religiose. L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale con la creazione di esperienze di incontro e di crescita come il Forum dei cammini europei del pellegrino e tante altre iniziative di altissimo livello culturale.
Sarà la Domus Mazziniana rinnovata ad ospitare la cerimonia di premiazione, grazie alla disponibilità del suo Direttore Prof. Pietro Finelli; la cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 e si aprirà con il saluto del Prof. Giovanni Ranieri Fascetti, presidente del Gruppo "Rosellini", Lucia Bonanni illustrerà la straordinaria realtà culturale della Libreria Editrice Urso; infine le madrine del Premio, la Prof. Maria Giovanna Cantagalli e l'attrice Maria Beatrice Del Lupo Trenta, consegneranno a Marco Urso il diploma. L'ingresso è libero.
il Presidente
Prof. Giovanni Ranieri Fascetti
Cenzina Salemi e Giovanni Battaglia comunicano nel Tg di Canale8 di lunedì 5 dicembre 2011
l'assegnazione del premio "Thomas Dempster" per il 2011 alla Libreria Editrice Urso
da parte del GRUPPO CULTURALE "IPPOLITO ROSELLINI"
Associazione di Promozione Sociale - Pisa
PER LA CULTURA IN UNA FAMIGLIA
ALLARGATA OLTRE LE MURA DI CASA
Riflessioni di Lucia Bonanni
(che il 10 dicembre 2011a Pisa - assieme a Marco Urso - ha rappresentato la Libreria Editrice Urso al premio "Thomas Dempster")
Il vostro amico è il vostro
bisogno saziato.
è il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
è la vostra mensa e il vostro focolare.
poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace… KahlilGibran
I ricordi si affollano alla mente
mentre sono sul treno che mi porta verso Pisa. Quasi non la riconosco questa
città nella pioggia che sa di inverno. Sono abituata a vederla nello splendore
dei suoi alabastri, dei suoi marmi, dei suoi mosaici, dei suoi lungarni
multicolori, di quella sua torre sghemba, sorretta nelle foto dalla mano tesa
del turista. Non mi sono nuove le inflessioni dell’intercalare, né i gesti che
fanno eco alle parole. Mi sento in un tempo diacronico nel suo incessante
fluire, ma così tanto attuale nel dipanarsi delle emozioni. È la stessa sensazione
che provo quando mi ritrovo al n. 71 di quella via Mazzini dove è situato il
Memoriale omonimo che oggi ci ospita. La pioggia si fa insistente… guardo
spesso l’orologio… mi scopro preoccupata… anche per quel ragazzo che stamani è
arrivato dalla Sicilia.
Il sorriso del prof. Giovanni Ranieri Fascetti, però, è rassicurante e
la sua stretta di mano accogliente. “E ricordate che nazione e indipendenza
sono nomi vani e menzogna di vana gloria, se la nazione non è associazione di
liberi, se l’indipendenza non è incarnata in ogni cittadino, trasfusa in ogni
coscienza, immedesimata nel cittadino”, si legge in una scritta murale appena a
destra della porta d’ingresso.
Già… nazione, indipendenza,
associazione di liberi, coscienza, cittadino, non sono altro che gli ideali del
nostro Risorgimento oggi così tanto disattesi; ideali racchiusi in quella
moltitudine di pagine ben disposte sugli scaffali e altresì evidenziati in quel
susseguirsi di date e avvenimenti che a memoria storica ornano le pareti di
questa domus rinnovata. Il pubblico presente non è poi così numeroso, solo una compagine di
pochi eletti, di chi presta interesse a questo evento. L’attenzione discorsiva
del prof. Giovanni Ranieri Fascetti pone in evidenza la figura di Ippolito Rosellini,
suo eminente concittadino, come pure quella di Thomas Dempster a cui è intitolato il Premio, nonché l’iter dello stesso Gruppo Culturale ed il
suo personale a riguardo della pluriennale attività a salvaguardia e tutela del
patrimonio e dei vari interventi di restauro dei beni architettonici presenti sul
territorio.
Il discorso si fa ancor più incisivo allorché il prof. Giovanni Ranieri Fascetti
giunge a parlare dell’editore Urso e della sua Libreria; libreria, egli dice,
dove si può trovare di tutto, dove certi libri, per certi versi anche
introvabili, non vengono relegati in fondo a qualchemensola, come talvolta succede nella grande
distribuzione, ma fanno bella mostra di sé e si lasciano adocchiare anche da
chi è solo di passaggio. Una libreria, questa, dove il tempo scorre piacevolmente,
dove protagonista è sempre il libro, cuore e teatro perenne dell’Uomo. Il
testimone che mi passa il prof. Giovanni Ranieri Fascetti, e che di
buon grado accetto, è il testo a cura di G. Gabrielli “Ippolito Rosellini e il suo Giornale della
spedizione letteraria toscana in Egitto negli anni 1828-1829”.
Parlare degli amici non è facile
cosa e così, ripensando alle belle parole di Gibran,
mi sento di dire che ho avuto modo di conoscere l’editore Urso lo scorso anno
in occasione del Concorso Letterario “Inchiostro e anima”, Concorso da lui
ideato e curato tanto nella forma quanto nella dinamica esplicativa dei vari
passaggi anche per quanto concerne la pubblicazione di una raccolta antologica.
Duplice fu la motivazione che mi indusse a partecipare, l’una per la dedica ad
un amico, scrittore e poeta, attore e regista, da poco scomparso (Antonio Caldarella), l’altra perla donazione devoluta ad un Istituto di ricerca medica (AIRC).
Sempre in
cammino, mai pago di esperienze, sempre lungimirante e con lo sguardo rivolto
al futuro, l’editore Urso ha voluto di nuovo cimentarsi nel bando di un altro
Concorso, ideato quest’anno come Libreria Editrice Urso e recante un titolo che
è già di per sé tutto un programma. Così in quei “Libri di-versi in diversi
libri” si rinnova la dedica ad una persona che non c’è più, una poetessa di
spiccate e nobili qualità (Carmela Monteleone) e si
fa di nuovo donazione di proventi a sfondo benefico (Aned),
si continua a dar voce a ciò che dicono i poeti quando affermano che “la poesia
è l’anima dell’uomo fatta parola” e che “la poesia vive quando è ricevuta da
qualcuno”, e si mette in risalto quello che è l’obiettivo principe della
Libreria stessa.
Infatti è da quel lontano
dicembre del 1975 che al n. 41 nelcentralissimo Corso Garbaldi, lì, ad Avola, si
dà spazio alla cultura partecipata nei suoi molteplici aspetti, perno e
strumento di quella minuscola Libreria, “nata più per scommessa che con
intenzioni di lunga durata”. “Al cliente di turno mi capita spesso di ricordare
che non sono qui per dargli un paio di pantaloni, ma una fetta importante del
patrimonio dell’umanità” è quanto dichiara lo stesso editore e non è un caso se
il Concorso di quest’anno reca il titolo di “Libri di-versi in diversi libri”,
poiché il punto di forza di tale iniziativa si ritrova nella pubblicazione di un
libro “di-versi”, di propri versi, per ciascun partecipante selezionato a cui
si aggiunge un cospicuo numero di copie per il primo classificato. A tale
proposito è stata ideata anche una pagina web con lo stesso titolo al fine di
creare un’agorà condivisa e condivisibile in cui gli utenti possono ritrovarsi
e discutere in un confronto culturale franco e puntuale. Oltretutto la dicitura
“in diversi libri” sta ad indicare la diversità della realizzazione grafica di
ogni volume che sarà dato in omaggio ai poeti selezionati, a conclusione del
concorso. Tra i testi dell’Editrice Urso, oltre ai vari autori, si collocano libri
specifici, riguardanti quelli che sono gli aspetti artistici e antropologici
della Sicilia sud-orientale, come pure la prima fatica editoriale edita nel
1981 con all’attivo più di duemila copie vendute e che l’editore ama definire
il suo best long-seller: “I fatti di Avola” di
Sebastiano Burgaretta.
Nella gamma delle collane edite
che pongono attenzione alle varie espressioni culturali, agli incontri e alle
manifestazioni organizzate a vario titolo e con logiche diverse e sempre nuove,
si annoverano tra le altre “Araba Fenice”, “Mneme”,
“Iconografia”, “I quaderni dell’Orso”, “Recuperata”, “La laurea in tasca” in
cui sono presenti i lavori di Lilia e Marco Urso,
“Opera prima”, “Cammini”, “Euterpe”, “AsSaggi”…
Ma l’attività della Libreria Urso
non si limita a quella “tana”, punto di ritrovo così caro ai bibliofili, bensì
spazia dai “Mercoledì letterari” di “Avola in laboratorio”, in cui di volta in
volta, l’ultimo mercoledì di ogni mese, dal 1994, si discute democraticamente
su qualsivoglia argomento, senza mai una relazione iniziale (qualche volta si
presentano anche libri e se ne fa un ampio dibattito); ai “Peripatetici di Eloro”, amici della Libreria che si ritrovano per la
Camminata filosofica tra le rovine della città corinzia di Eloro,
argomentando sui temi più disparati; al “Forum dei cammini europei del
pellegrino”, diretto in rete da Francesco Urso; a “Libr’Avola”;
a “Dalle otto alle otto” in occasione della festa annuale della poesia e che in
marzo prossimo andrà a combaciare con la serata conclusiva del Concorso
Letterario.
Già da anni addietro l’operato
dell’editore Urso viene reso noto dai quotidiani quali “Avvenire” nel 2008, “Il
Sole 24 ore” nel 2000, “Capital” nel 1984, “Il giornale di Sicilia” nel 1987,
tra le cui pagine si riportano interviste rilasciate dall’editore insieme agli
articoli redatti da persone che hanno voluto e saputo apprezzare le molteplici
valenze culturali e sociali della Libreria.
Ed è Massimo Castellani, che a
tal proposito scrive su “Avvenire”, che “Francesco Urso da quel dicembre caldo
non ha mai abbassato le barricate ed è l’ultimo avamposto di una resistenza
culturale ad Avola, dove si trova nella sua Libreria. Un’altana d’avvistamento
sul Mediterraneo, che si staglia in quel centro del quadrato iscritto nella
planimetria di quell’esagono”, ridisegnata dal gesuita Angelo Italia, ingegnoso
urbanista, a seguito del terremoto del 1693 che non pochi danni causò alla
città.
“Qui e ovunque è il libro che
sceglie il lettore e non viceversa… e forse (questa) è la libreria più a Sud
d’Italia a pochi km da Capo Passero.
Una libreria quasi di confine”
come fa notare il “Sole 24 ore” nell’ottobre del 2000 e come continua Francesco
Urso, affermando che “é dovuta diventare quasi una necessità, quasi una sorta
di ultimo baluardo di civiltà e di cultura (in cui) le regole commerciali
devono essere al minimo necessario e la creatività al massimo”.
Descrivere ciò che di “mitico”
continua a vivere intorno alla figura dell’editore Urso, non è cosa semplice in
quanto gli interessi si dispongono in un diagramma ad albero sempre più
articolato e ramificato e sempre più allargato a persone e a realtà anche
distanti dal territorio isolano. “Francesco Urso è un giovane appassionato che
dal Sessantotto ha saputo trarre insegnamento per quanto riguarda la
documentazione storico-antropologica”, riporta un articolo a riguardo
dell’editoria siciliana su “Il giornale di Sicilia”.
“Ma attenzione – avverte Francesco
Urso - io faccio il libraio per scelta, quando pubblico non ho una logica
commerciale. Per me l’editoria è un’attività collaterale, una maniera di fare
qualcosa di concreto per la mia terra, un hobby di prestigio…anche”. “Dai
banchi di scuola alla strada, a piazzare la merce più difficile da piazzare su
qualsiasi mercato”, i libri, ben consapevole del valore e del poter e della
parola scritta, valenze, queste, che gli hanno permesso di rimanere attaccato
alla sua terra, terra dalla rivolta “amara” del ‘68 e all’epoca ancora in parte
da alfabetizzare.
“Questo (la libreria) è il mio
posto segreto/un’oasi di passaggio/per uomini assetati/” (Arianna Rotondo, “Il
mio posto”, anno 1999) che “per 50 anni ancora/ e se il destino vorrà/giusto il
tempo/per crescere e imparare a capire/la storia […] mai perduta di quella
libreria/ e del suo filosofo” (Carmela Monteleone,
“Corso Garibaldi 41”, anno 1996) anche perché in questo viaggio della mente e
dello spirito Francesco non è mai solo… da sempre in questo cammino, come in
quello della loro esistenza, lo accompagna e lo segue Liliana Calabrese, anima
e animatrice, voce e canto, forza e diletto, punto di riferimento
ineguagliabile delle tante vicissitudini di vita e delle tante iniziative
legate a quell’angolo di cultura presente lì ad Avola.
“E sarà quest’angolo di vita e di
cultura a rappresentare nel terzo millennio che avanza , la storia e la civiltà
di un piccolo paese dal nome sdrucciolo, posto ai piedi degli Iblei, in terra di Sicilia, luogo di questo pianeta, afferma
Giovanni Stella in “Le Sirene e l’Isola” edito proprio da quella Libreria che
oggi siamo a festeggiare.
“Sono nato e cresciuto in quella
libreria, una libreria che sa di polvere e dove si sente il profumo antico dei
libri. Devo ringraziare mio padre che mi ha avvicinato alla lettura e mi ha
trasmesso l’amore del sapere. Quando mi capita di cercare una libreria, non
scelgo mai quelle grandi, illuminate a giorno, ingombre di pile di libri,
quelle commerciali, anonime, scelgo sempre quelle meno conosciute, quelle dove
puoi ancora frugare tra gli scaffali alla ricerca di chissà quale tesoro”.
Marco parla con pacatezza, espone i pensieri con serenità, apre il cuore e la
mente e chi ascolta e pone domande.
Il garbo del suo parlare riflette
tutta l’ammirazione che ha per il padre, in ogni sua parola, in ogni suo gesto
traspare tutta la sua bella sicilianità. Come già Francesco anni addietro, è un
“giovane appassionato” che degli insegnamenti ricevuti ha saputo fare tesoro,
convinto di poter fare qualcosa di utile per la sua terra, per la realtà che lo
circonda, seguendo orme indelebili nel cuore e nell’agire. “Enna è una
bomboniera ammaccata, e come questa città in Sicilia ci sono tanti altri luoghi
ricchi d’arte e di storia e che avrebbero necessità di interventi mirati e
attenti. E non sempre è agevole operare in una realtà cittadina dove gli stessi
abitanti non si prendono cura del proprio territorio, dove talvolta si nega la
presenza di isole culturali, dove l’indifferenza supera il buon senso. Ma noi
siamo convinti e ben consapevoli di ciò che via via andiamo facendo, del nostro operato e del nostro dire”.
Marco riesce ad esporre tutto
quanto c’è da mettere in risalto ed è assai emozionato quando riceve la
pergamenae la medaglia commemorativa
con l’effige di Ippolito Rosellini, coniata nel 1993
e disegnata per l’occasione dall’Artista A. Fascetti. Può succedere che i
familiari siano anche quelli elettivi, sono quelli che stanno nei tuoi pensieri
e nel tuo affetto e dai quali ti allontani con rammarico. Adesso che è lunedì
sera e fuori continua a piovere, nella mia penna c’è il sole e sono qui a
scrivere di un libraio folle di umanità e della sua bella famiglia, allargata
anche al di là delle mura di casa. E chissà mai perché mi viene da canticchiare
i versi di una ben nota canzone…
“Un vecchio e un bambino/si preser per mano e andarono insieme/ incontro alla sera; i
due camminavano/ il giorno cadeva/il vecchio seguiva il ricordo di miti
passati…/il bimbo ristette/ e poi disse al vecchio con voce sognante: “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.
La poetessa Lucia Bonanni interviene a Pisa in occasione della consegna del Premio "Thomas Dempster" per il 2011 alla "famiglia" della Libreria Editrice Urso.
Lucia rappresenta in questo intervento la condivisione del cammino culturale con la famiglia allargata di poeti, scrittori, artisti e pellegrini che operano non solo in quell'angolo sudorientale della Sicilia, ma che, anche in ogni dove, in giro per il mondo, e che si tengono in contatto e collaborano con la Libreria Editrice.
L'intervento di Lucia Bonanni è espresso con le parole del cuore e dell'amicizia, e non poteva essere che così...
L'editore Francesco Urso ringrazia Lucia per tutta la saggezza e generosità del suo discorso e dichiara inoltre tutta la sua gratitudine a tutti i dirigenti e i soci del Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini" di Pisa per il riconoscimento venuto "da lontano", dal Nord Italia, al suo ruolo di promozione culturale e di volontariato civile nel territorio, in senso lato.
Sembrerebbe poco questo riconoscimento, ma per chi come Francesco Urso si è sempre battuto per questo e anche altro, senza grandi relazioni col "potere" (?) locale, il fatto di averlo ottenuto nella forma com'è andata, con l'enfasi e l'autenticità delle cose fatte con onestà e autenticità, è già al di là di ogni sua aspettativa.
La ripresa video di parte dell'intervento di Lucia è di Marco Urso
PISA 10 dicembre 2011 _ Premio "Dempster"
Il prof. Giovanni Fascetti parla della Libreria Editrice Urso Non abbiamo mai dimenticato le parole con cui giustificarono il premio "Dempster"
dato da loro alla Libreria Editrice Urso, in cui non parlavano solamente della Libreria,
ma di tutti quelli che con noi amano ovunque incontrarsi per comunicare ad un certo livello,
e non in senso unidirezionale come accade sempre in altri incontri...
Per noi tutti, usarono queste parole: "...il Premio "Thomas Dempster"
viene conferito alla Libreria Editrice Urso di Avola, provincia di Siracusa.
Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso
con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura,
uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili:
dal libero pensiero alle tradizioni religiose.
L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica
e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale
o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale
con la creazione di esperienze di incontro e di crescita
come il Forum dei cammini europei del pellegrino
e tante altre iniziative di altissimo livello culturale."
QUANDO I RICONOSCIMENTI
VENGONO ANCHE DAL POSTO
DOVE SI VIVE E SI OPERA...
...Con questo scritto di Benito Marziano
Caro Ciccio, mi piace congratularmi formalmente con te per la meritata assegnazione da parte del Gruppo Culturale “Ippolito Rosellini”, di Pisa, del Premio “Thomas Dempster”, attribuito a quanti, recita la motivazione: “operano per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio e per la diffusione della cultura sul territorio nazionale”.
Riconoscimento di grande prestigio, sia perché prestigiosa è l’associazione culturale che lo assegna da ben sedici anni, sia perché un premio istituito per operatori culturali è un riconoscimento di grande valore, ancor più in questa nostra società e in questo nostro tempo assai distratti da più meschini e miseri interessi.
Certamente, pur nella legittima soddisfazione per averlo meritato, conoscendo il tuo rammarico per l’ingiusto misconoscimento, nella nostra zona, pressoché generale verso quanti di cultura si alimentano e alimentano la cultura, immagino ti abbia destato un po’ di stupore e ti abbia lasciato, magari, dell’amaro in bocca, vederti giungere da lontano, e non da qui, dove operi, il riconoscimento di quel tuo costante impegno che eserciti in quel presidio di cultura, che da circa mezzo secolo rappresentano la tua libreria e la tua attività editoriale e di animatore di molteplici iniziative culturali, in quest’angolo sud-orientale di quest’isola, un tempo culla di molte culture e civiltà.
Ma ciò non deve amareggiarti più di tanto, ché tu sai, perfettamente, che questo accade normalmente. Tu stesso hai spesso stigmatizzato questa sorta di ipermetropia presente nella natura umana, per cui ci risulta difficoltoso, se non impossibile, vedere il buono, il giusto, il bello, il meritevole in ciò e in coloro che abbiamo vicini, mentre ne vediamo perfettamente, e magari lo amplifichiamo, il cattivo, l’ingiusto, il brutto, lo spregevole.
E dalle nostre parti, forse più che altrove. Sarà l’ambiente, sarà il bel clima, sarà la bellezza del paesaggio che inducendoci a guardare lontano alla bellezza dei nostri orizzonti, dei nostri tramonti che, pian piano, ha guastato i nostri occhi, ha irrigidito i nostri cristallini che non riescono, poi, a contrarsi perfettamente e farci vedere distintamente, magari, quanti fiori meravigliosi, quante perle preziose ci crescono intorno.
E in questa distrazione, in questa indifferenza verso ciò che ci vive accanto, l’occhio è maggiormente pigro proprio per ciò che vi è di più immateriale, come la cultura. Tu, ma tutti coloro che praticano cultura, nutrono, forse, l’ingenuità di coltivare il grano in mezzo al loglio, dove il grano stenta a vivere e richiede di essere sempre mondato dalle erbacce, e soltanto con molta cura e insistenza, a volte, alcune piantine riescono a farcela, e pian piano si rendono visibili all’occhio attento. E qui, tu hai vinto, perché di piantine ne hai piantate parecchie e molte cominciano a venire notate da occhi attenti.
Come, nel campo di grano, per tornare alla similitudine, da lontano il giallo dominante della spiga viene scorto a preferenza del loglio che, invece, eclissa il grano, se da vicino, così, forse, accade nel tenere nella giusta considerazione i nostri simili.
Io ritengo, comunque, che nella zona sud-orientale di questa nostra isola, siamo in molti a doverti ringraziare per l’impegno che hai profuso in quest’opera di promozione culturale e di valorizzazione di validi intelletti. E le piantine che hai coltivato, qualche frutto, credo, l’hanno dato. Questo premio ne è una ricompensa e un frutto allo stesso tempo.
Dempster Thomas - Storico e filologo
scozzese (Cliftbog, Aberdeenshire, 1579 - Bologna 1625). Studiò a Cambridge, Parigi, Lovanio e Roma. Insegnò in varie
università francesi fra cui Parigi (1608-15).
Cattolico, preferì venire in Italia ove gli fu
conferita una cattedra prima a Pisa, poi a Bologna (1625). Qui fu pubblicata postuma (1627)
la sua Historia ecclesiastica gentis Scotorum; e in Italia comparve un
secolo dopo la sua morte (1723-24)
il De Etruria regali scritto nel 1615-20,
che fa considerare l'autore l'iniziatore degli studi di etruscologia. CONTINUA
Il Premio è stato attribuito negli anni a singoli o ad associazioni impegnati in azioni di tutela e di valorizzazione del Patrimonio Storico, Artistico, Archeologico e Culturale, in ogni parte dell'Italia
Hanno ricevuto il Premio "Dempster", fra gli altri:
Armando Barsotti,
volontario dei Gruppi Archeologici d’Italia (1995)
Gruppo Fotoimmagine di
Volterra (1996)
Gruppo del Castello di Lari (1997)
Comitato organizzatore del Presepe vivente di
Equi Terme (1998)
Amici del Melograno, associazione lucchese di
valorizzazione del Monte Pisano (1999)
Pierluigi Gemignani (2000) che apre il piccolo Museo di Massaciuccoli
La Fondazione Nosside di Locri (2001)
Fabio Lazzereschi (2002) che apre al pubblico, studia e valorizza il Tempio Massonico di Minerva
Medica a Montefoscoli (Pisa)
Pro Loco di Borgo a Mozzano (2003) per aver
riscoperto, schedato, ripulito le fortificazioni della “Linea Gotica”,
attivando percorsi di visita guidata, significa aver salvato un patrimonio che
ci appartiene, un monumento che è monito e ricordo delle sofferenze di
un’Italia precipitata in una stupida guerra
Ferrariae Decus(2004) per
la tutela del patrimonio storico e artistico della Città e Provincia di Ferrara
La Castellana di Gragnola (2005) per il
contributo dato allo sviluppo economico di Gragnola e della Valle del Lucido
Mirjam Gude (2009) per il suo impegno nella salvaguardia del patrimonio di Montefoscoli, come il Tempio
Pagano, costruito nel 1823 dal famoso medico Andrea Vacca' ed il museo Andrea
Vacca', a lui dedicato.
Francesco Urso per la Libreria Editrice Urso di Avola (2011) Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura, uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili: dal libero pensiero alle tradizioni religiose. L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale con la creazione di esperienze di incontro e di crescita come il Forum dei cammini europei del pellegrino e tante altre iniziative di altissimo livello culturale.
Amalia Daniele (2012) come ringraziamento per il suo significativo lavoro di ricerca culturale e per aver recuperato e restituito a Siracusa quel gioiello di grande fascino che è l'antico Bagno purificatorio delle donne ebree, contribuendo così, in modo forte, alla rinascita di Ortigia.
Università della Libera Età di Cascina (2013) "...in un momento storico cruciale, nel quale più che nel passato è importante impegnare le nostre energie per diffondere cultura in una società che si sta imbarbarendo e che è soffocata da una profonda crisi sociale, morale ed economica, l'impegno delle Associazioni come l'Università della Libera Età di Cascina è certo sempre più arduo, ma sicuramente quantomai prezioso e necessario".
Museo della Liberazione di Lucca (2014) "per l'opera di difesa della Memoria e per la difesa degli ideali di Democrazia".
Maria Grazia Marchetti Lungarotti (2016) "… per aver “creato due Musei tra i più affascinanti d’Italia che rendono leggibile la storia e la tradizione millenarie della produzione e del consumo del vino e dell’olio, contribuendo così alla valorizzazione e alla tutela del nostro patrimonio culturale, con coraggio, dedizione e passione”. La sua formazione di storica dell’arte e archivista e una spiccata sensibilità per il bello le hanno consegnato gli strumenti per realizzare la Fondazione Lungarotti e le due esposizioni permanenti a Torgiano (PG): Il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio.
Virgilio Contrucci (2017) «Ammirati per la sua pluridecennale azione di valorizzazione della cultura, del territorio e della storia in generale, compiaciuti per le sue ultime realizzazioni a Bagni di Lucca, realizzazioni che contribuiscono in modo determinante ad arricchire l’offerta culturale di questa parte della Lucchesia, abbiamo deciso di conferirle il premio Thomas Dempster 2017».
Federica Ottanelli (2018) responsabile della "Associazione dei Camminanti" con questa motivazione: "Per la sua straordinaria capacità di coinvolgere persone di ogni età in itinerari a piedi attraverso le bellezze e i significati più profondi della Natura del nostro territorio offrendo l'opportunità di una esperienza esistenziale che restituisce all'essere umano la sua piena dimensione di fruitore, ammiratore e difensore della bellezza del Creato".