IL SEGALIBRO DI CARMELA MONTELEONE
UN
REGALO PER ROBERTO RUBINO
Sei anni fa, a maggio del 2007 moriva la nostra amica poetessa Carmela Monteleone.
Proprio a febbraio di quell'anno, due mesi prima, sicuramente in una delle ultime e-mail che ricevetti da lei, la poetessa avolese mi scriveva:
"Signor Urso
Ecco il segnalibro …o meglio il contenuto.
Mi dica come va. Io sono a casa con la febbre. Ho chiesto a Roberto se desidera qualche colore particolare come sfondo. Mi ha risposto: “È Ciccio l’editore ma se può mi piacerebbe il rosso con una scritta bianca”.
Io e Roberto di queste cose non ne capiamo. Ma se si può sarebbe bello. Se la mia poesia è lunga ne scegliamo un'altra
IMPORTANTE … non dica nulla a Roberto. Ci penso io. Sarà un mio regalo x lui. In fondo glielo devo.
Saluti
Carmela"
Ho pensato in questi anni a quel segnalibro che dovevo realizzare a Carmela, nel mentre gli eventi poi precipitarono subito dopo quel suo messaggio, e lei morì, a trentanove anni.
Eccolo! Per me è come un modo di dialogare ancora con lei, sui colori scelti, sull'immagine usata della copertina del suo libro con quel blu, sul nuovo codice usato...
Francesco Urso
Avola 27 settembre 2013
Inviate un messaggio se volete avere per posta gratuitamente una copia del segnalibro.
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LA LEGGENDA DI MARUZZA, LA POESIA, IL CANTO
Come Libreria Editrice Urso, come A.N.P.I. di Avola, come “Avola in laboratorio”, ci siamo occupati tanto nel 2013 di questione femminile, di violenza sulle donne, di poesia dal punto di vista femminile, e proprio il 9 marzo 2013, in occasione di un incontro condiviso con altre associazioni (tra cui la locale Consulta Comunale Femminile) mi capitò in un intervento di parlare anche di una leggenda riportata dallo storico e antropologo avolese Gaetano Apollo Gubernale, citata da Sebastiano Burgaretta nel libro “L’opera dell’uomo a Cava Grande del Cassibile”.
Il Gubernale parla di un femminicidio accaduto nei dintorni di Cava Grande. Quel caso, sicuramente accaduto fu di tale violenza, e così impressionante, che quel luogo preciso da allora fu chiamato «'U sautu ri Maruzza».
Il poeta di “Libri di-versi in diversi libri” Domenico Giansiracusa fu tanto impressionato dalla leggenda, che la volle trasportare in un suo lungo poema…
Domenico venne a trovarmi un giorno in libreria e mi chiese se fosse possibile musicare e cantare con la chitarra una parte di quel poema, dove lui immaginava Maruzza, condotta dal marito a Cava Grande, e, in quella fase, lei inconsapevole del destino tragico che l’aspettava, restò impressionata di quel paesaggio paradisiaco che è Cava Grande del Cassibile, di quella che è ancora una delle Cave più belle della Sicilia… E ne venne fuori un canto della bellezza, e alla bellezza!
Condividendo il desiderio di Domenico, con quella mia solita “irresponsabilità” quando supero il limite della realtà, chiesi a Liliana Calabrese Urso di fare il miracolo, e il miracolo accadde nella forma che ascoltate in quest’audio che sotto adesso vi segnalo.
Il 24 luglio organizzai, come al solito senza finanziamenti pubblici e senza particolari collegamenti col potere, l’incontro di poeti “POESIAVOLA” e parlai ancora di questa leggenda, ma questa volta per introdurre i versi di Domenico Giansiracusa cantati e musicati da Liliana.
Impressiona ancora chiunque sentire la tragicità di quella storia accaduta di sicuro dopo il terremoto del Val di Noto del 1693, tra il ‘700 e l’800.
“Quanti anni sono passati da quell'epoca? Nessuno lo sa. I montanari, i mugnai, i contadini, i cacciatori continuano a chiamare 'U sautu ri Maruzza e 'A funtana ri Maruzza, e chissà per quanti altri secoli continueranno a chiamarli così, narrando, le mille e mille volte, la dolorosa tragedia da noi accennata”.
Così finisce la narrazione il Gubernale e così faccio anch’io.
Francesco Urso
12 ottobre 2013
http://www.libreriaeditriceurso.com/audio/maruzza.mp3
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Sebastiano Burgaretta
L’opera dell’uomo a Cava Grande del
Cassibile
1992, 8°, pp. 240, ill., € 25,00
Sebastiano
Burgaretta dipinge il territorio del Cassibile, attraverso essenziali
segni di storia e di vita: è così dal fare dei Siculi, ai tempi
a noi più recenti. Al centro, l'intero bacino della Cava Grande, punteggiato
da grotte (Grotta Giovanna, Grotta Perciata, Grotta del Serpente, ecc.); e, in
tal sito, vari trappeti, una conceria, i tanti mulini, i depositi per le derrate
(maiazzé), i fienili (pagghialora), gli edifici sacri (le cappelle campestri),
le fornaci (carcara), le case, e così via.
Con mappa della riserva
realizzata dal geologo Salvatore Grande e con splendide foto di Giuseppe Leone.
AVOLA CINETEATRO ODEON
14 E 15 MAGGIO 2014
Galeotto per il successo della trasposizione teatrale di "Maruzza" fu il 9 marzo del 2013...
In quel giorno la sezione di Avola dell'Anpi si occupò di violenza contro le donne nel Salone Comunale di Avola, facendo condividere quell'incontro a tante associazioni locali e aprendo la partecipazione a poeti... In quell'occasione c'era Domenico Giansiracusa, tra gli altri, che fu attento a recepire magicamente quel che Francesco Urso narrò, con i particolari di quel femminicidio ante litteram, a proposito del caso di Maruzza...
Il presente video è realizzato utilizzando foto di Corrado Bono, e come sottofondo la voce di Liliana Calabrese, con musica da lei composta, con testo di Domenico Giansiracusa.
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Maruzza, al Cine – Teatro Odeon di Avola
di Maria Barone
...attaccamento alla tradizione e attualizzazione dei temi cantati e recitati...
In
prima nazionale assoluta al Cine – Teatro Odeon di Avola il 14 e 15
maggio 2014 ore 20,45 è stata messa in scena l'opera
poetica di Domenico Giansiracusa: Maruzza, adattata da Giovanni Catalano.
La
parte narrativa è stata affidata a Liliana Calabrese che ha tenuto il filo rosso della vicenda e che, con la
sua notevole capacità narrativa, ha rappresentato con sobria eleganza e
delicata raffinatezza l'elemento di raccordo e di armonia delle parti recitate
e cantate.
In
particolare la canzone da lei arrangiata e cantata ha determinato unità narrativa al racconto che, in maniera affabulante, ha fatto
conoscere al grande pubblico l'episodio di Maruzza.
L'alternarsi
dei momenti recitativi, di quelli lirici, di quelli cantati e la partecipazione
straordinaria del gruppo folkloristico Val
di Noto di Avola hanno realizzato uno spettacolo ecclettico
e variegato.
Infatti la vicenda è stata inserita nella
tradizione popolare accentuata dalle cantilene dei venditori ambulanti, dai
costumi, dalla essenziale scenografia, da detti e motti siciliani.
Ne
è derivata una rappresentazione scenica in cui i sentimenti, intrecciandosi,
denotavano complessi stati d'animo, attaccamento alla tradizione e, nel contempo, attualizzazione dei temi cantati e recitati.
L'emotività
è stata prorompente e nelle pagine del testo si avvertiva un certo lirismo espressivo ed intensa partecipazione emotiva dello scrittore Domenico Giansiracusa.
La
regia e l'adattamento teatrale di Giovanni Catalano sono stati magistrali, pur
nei tempi brevi di preparazione.
Tutto,
pur variegato, era permeato dall'intento di rendere omogenea l'opera.
Le
musiche originali, composte da Corrado Neri ed
eseguite dal vivo dai musicisti, hanno contribuito, in maniera determinante, a
creare una forte suggestione emotiva.
L'originalità
dell'opera è evidente nella diacronia dell'episodio del ‘700 quanto mai attuale.
Induce
a riflettere sul fenomeno del femminicidio che la cronaca ci ricorda essere di
tragica attualità.
Il
pubblico, affluito numeroso, in entrambe le serate ha manifestato notevole
consenso a uno spettacolo originale, insolito, tragico e, nel
contempo, altamente gradevole.
Il
plauso è stato unanime a riprova che ciò che è immediato, sentito e partecipato
fa scaturire diletto, affina il senso estetico e, inducendo alla riflessione,
educa e nobilita l'anima con profondi risvolti emotivi
ed affettivi.
VEDI ALCUNE FOTO E ASCOLTA IN SOTTOFONDO LA CANZONE MUSICATA E CANTATA DA LILIANA
Galeotto per il successo della trasposizione teatrale di "Maruzza" fu il 9 marzo del 2013...
In quel giorno la sezione di Avola dell' Anpi si occupò di violenza contro le donne nel Salone Comunale di Avola, facendo condividere quell'incontro a tante associazioni locali e aprendo la partecipazione a poeti... In quell'occasione c'era Domenico Giansiracusa, tra gli altri, che fu attento a recepire magicamente quel che Francesco Urso narrò, con i particolari di quel femminicidio ante litteram, a proposito del caso di Maruzza...
Il presente video è realizzato utilizzando foto di Corrado Bono, e come sottofondo la voce di Liliana Calabrese, con musica da lei composta, con testo di Domenico Giansiracusa.
Vedi la scena dove Maruzza apprezza le belleze naturali di Cava Grande, col successivo colpo di scena quando viene uccisa
MARUZZA
DOPO CENTO ANNI DA QUANDO NE SCRISSE
LO STUDIOSO AVOLESE GUBERNALE
CONOSCIUTO ALLORA IN TUTTA LA SICILIA E ANCHE OLTRE
ARTISTI DIVERSAMENTE IMPEGNATI NEL TERRITORIO DI AVOLA E DINTORNI
RIPORTANO ALLA NOTORIETÀ TEATRALMENTE
I TERMINI DI UNA LEGGENDA
di cui – ANCORA NEI TEMPI – SI PARLERÀ
La leggenda di Maruzza in:Sebastiano Burgaretta, L'opera dell'uomo
a Cava Grande del Cassibile,
1992, 8°, pp. 240, ill., € 25,00
Sebastiano
Burgaretta dipinge il territorio del Cassibile, attraverso essenziali
segni di storia e di vita: è così dal fare dei Siculi, ai tempi
a noi più recenti. Al centro, l'intero bacino della Cava Grande, punteggiato
da grotte (Grotta Giovanna, Grotta Perciata, Grotta del Serpente, ecc.); e, in
tal sito, vari trappeti, una conceria, i tanti mulini, i depositi per le derrate
(maiazzé), i fienili (pagghialora), gli edifici sacri (le cappelle campestri),
le fornaci (carcara), le case, e così via.
Con mappa della riserva
realizzata dal geologo Salvatore Grande.
POSTA RICEVUTA
...complimenti vivissimi per le tante iniziative che imagino ispirate da spirito consociativo e sorrette da animo spartano emancipato dalla mentalità contributo-centrica che tanti danni ha fatto alla Sicilia ed in particolare alla nostra Avola, paralizzata dalla incapacità di apprezzare l'autosufficienza.
Mi auguro che l'interessante evento teatrale si ripeta in periodo estivo ad Avola : vedrei con favore la utilizzazione degli spazi dell'Eremo di Avola-Antica.
A disposizione per la collaboraione più entusiasta.
Con stima e simpatia.
Michele Tarantino
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LA LEGGENDA DI MARUZZA, LA POESIA, IL CANTO
Come Libreria Editrice Urso, come A.N.P.I. di Avola, come “Avola in laboratorio”, ci siamo occupati tanto nel 2013 di questione femminile, di violenza sulle donne, di poesia dal punto di vista femminile, e proprio il 9 marzo 2013, in occasione di un incontro condiviso con altre associazioni (tra cui la locale Consulta Comunale Femminile) mi capitò in un intervento (vedi: http://www.youtube.com/watch?v=vTyluQHM-iw) di parlare anche di una leggenda riportata dallo storico e antropologo avolese Gaetano Apollo Gubernale, citata da Sebastiano Burgaretta nel libro “L’opera dell’uomo a Cava Grande del Cassibile”. Il Gubernale parla di un femminicidio accaduto nei dintorni di Cava Grande. Quel caso, sicuramente accaduto fu di tale violenza, e così impressionante, che quel luogo preciso da allora fu chiamato «'U sautu ri Maruzza».
Il poeta di “Libri di-versi in diversi libri” Domenico Giansiracusa fu tanto impressionato dalla leggenda, che la volle trasportare in un suo lungo poema…
Domenico venne a trovarmi un giorno in libreria e mi chiese se fosse possibile musicare e cantare con la chitarra una parte di quel poema, dove lui immaginava Maruzza, condotta dal marito a Cava Grande, e, in quella fase, lei inconsapevole del destino tragico che l’aspettava, restò impressionata di quel paesaggio paradisiaco che è Cava Grande del Cassibile, di quella che è ancora una delle Cave più belle della Sicilia… E ne venne fuori un canto della bellezza, e alla bellezza!
Condividendo il desiderio di Domenico, con quella mia solita “irresponsabilità” quando supero il limite della realtà, chiesi a Liliana Calabrese Urso di fare il miracolo, e il miracolo accadde nella forma che ascoltate in quest’audio che sotto adesso vi segnalo.
Il 24 luglio organizzai, come al solito senza finanziamenti pubblici e senza particolari collegamenti col potere, l’incontro di poeti “POESIAVOLA” e parlai ancora di questa leggenda, ma questa volta per introdurre i versi di Domenico Gianssati da quell'epoca? Nessuno lo sa. I montanari, i mugnai, i contadini, i cacciatori, continuano a chiamare quei luoghi «'u sautu ri Maruzza» e «'afuntana ri Maruzza» e chissà per quanti altri secoli continueranno a chsiracusa cantati e musicati da Liliana.
Impressiona ancora chiunque sentire la tragicità di quella storia accaduta di sicuro dopo il terremoto del Val di Noto del 1693, tra il ‘700 e l’800.
“Quanti anni sono paiamarli così, narrando, le mille e mille volte, la dolorosa tragedia da noi accennata”. Così finisce la narrazione il Gubernale e così faccio anch’io.
Francesco Urso
12 ottobre 2013
http://www.libreriaeditriceurso.com/audio/maruzza.mp3
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Sebastiano Burgaretta, L’opera dell’uomo a Cava Grande del
Cassibile, 1992, 8°, pp. 240, ill., € 25,00 |
Alle 9,30 del 13/10/2013
nella Piazzetta di Lido di Noto
APPUNTAMENTO
DELLA SECONDA
DOMENICA DI OGNI MESE
dei
Peripatetici
di Eloro
Le nostre passeggiate sono state sospese
nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre
Camminando e filosofeggiando
andremo intorno all'antica città di Eloro (fino
alle 11,30)
PRIMO APPUNTAMENTO DOPO LA PAUSA ESTIVA
domenica
13 OTTOBRE 2013
TEMA DEL GIORNO
Ricominciamo!
Chiunque
può partecipare
È necessario dare come sempre adesione da Ciccio
Urso
(entro sabato 12 ottobre 2013)
Anche questa nostra iniziativa non si assoggetta alla logica dei finanziamenti pubblici
e testimonia la possibilità della libera aggregazione di
persone
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