coppola editore

Sette anni sono passati. E ancora stento a crederci che lui non sia più con noi. Alle commemorazioni preferisco i ricordi. Quelli che fanno venire in mente le immagini che ciascuno si porta dentro per sempre. Mocassini marroni. Calzini corti. Sigarette corte. Audi 80. Radiatore bucato. Saracinesca chiusa. Finestrino rotto. Il caffè prima di partire. L’arancina al bar. La borsa coi sogni dentro. I libri ovunque. Salvatore Coppola (Licchia) appartiene a questo universo. E’ lì per sempre. Sette anni sono passati da quando se n’è andato . E ci manca. A me, ai suoi amici, a questa città. Manca quel suo modo unico di fare succedere le cose. Il suo spirito critico moderato e chirurgico allo stesso tempo. Il suo essere profeta, dote che solo gli intellettuali veri hanno. Le sue visioni. E la sua testardaggine che non era ostinazione però; era semmai la volontà di cambiare a tutti i costi il momento, l’attimo. Che non è il futuro. E’ oggi, ora, subito. Con i libri, gli incontri, le parole . Perché lui aveva un concetto etico delle parole, una cosa difficile da spiegare. Cioè le parole sono tali in quanto hanno un peso sociale, restano da qualche parte dentro una porzione di vita. E si collegano fra loro e così nascono emozioni che si dividono con altri. Passioni. Sentimenti. Legami. Una ragnatela di parole. Una ragnatela di persone. Spinte in avanti, appunto. A colpi di carta e di colla. Un progetto pericoloso in una città che campa di sogni svaniti e di medaglie al petto. La rivolta. Coi pizzini della legalità, la casa editrice, la libertà, le intelligenze, la partecipazione. Con una generosità senza eguali. Con il dolore nel cuore e la speranza negli occhi. Che sono quelli che servono a guardare lontano.

Giacomo Pilati
29 ottobre 2020

Coppola e Giacomo Pilati

 

lungo fiumeGiuseppe Incandela, Il lungo fiume di sangue, Interviste a: Giuseppe Lumia, Carlo Vizzini, Giuseppe Siviglia, Michele Costa, Giorgio Chinnici, Pietro Busetta, Prefazione di Michele Costa - Nuova edizione riveduta e aggiornata con le conclusioni della relazione di minoranza della Commissione nazionale antimafia relative alle stragi del 1992
2006, f.to 14,5 - 20,5 cm, 8°, pp 304,  €uro 12,50 compra

Questo libro vuole essere un reportage sulla mafia e un percorso a ritroso degli avvenimenti che hanno devastato l’immagine della Sicilia nel mondo.
Dagli anni difficili del dopoguerra che hanno visto l’alleanza tra il movimento separatista e il banditismo, dalla trasformazione della mafia agricola in una forte holding internazionale della droga, dagli avvenimenti criminosi che hanno determinato lo scempio delle città e delle coste alla decimazione dei più importanti rappresentanti delle Istituzioni, dai veleni del Palazzo di Giustizia di Palermo al forte intreccio criminale tra mafia, politica e burocrazia.
Nel libro sono anche inserite alcune interviste rilasciate da esponenti politici di primo piano e da importanti economisti nel corso di alcune trasmissioni televisive.

centonove

AlesSalvo Ales, L'ombra della parola, 2007, f.to 13 - 18 cm, 8°, pp 104,  €uro 7,50 compra

Salvo Ales è nato nel 1967 a Palermo, dove vive e lavora. Ha pubblicato i romanzi: Un amore in corpo 11 (Pungitopo, 2004) e La luce delle coincidenze (Nuova Ipsa, 2006).

Se le presentassi come comuni storie che la letteratura è solita dispensare, certo nessuna diffidenza solleciterei in chi legge, in quanto, la fiducia nel loro contenuto, sarebbe confortata dalla legittimità della fantasia, che ne giustificherebbe l'assurdità. 
Se cercassi invece di far credere l'opposto, e cioè che le storie - in effetti inverosimili - non siano frutto della fantasia ma assolutamente reali, si penserebbe a un'ulteriore mistificazione, che sfruttando l'assurdità delle vicende e l'implorante richiesta di veridicità, giocherebbe proprio su tale istanza bizzarra, per schiudere almeno uno spiraglio sulla credibilità delle storie stesse.
L'arte, però, a differenza della vita che nessun obbligo ha di dimostrare la fondatezza dei suoi fatti inauditi, deve preoccuparsi del contrario, ricorrendo al credibile, per far sembrare reale ciò che racconta.
In conclusione, pertanto, non mi resta altra scelta che riferire i fatti per quelli che sono, non curandomi della sfiducia di chi li leggerà e accettandone anzi, con serenità, la motivata perplessità. Oggi più che mai ho la certezza dell'esistenza di quell'invisibile specchio frapposto tra vita e arte; e, permettetemi quest'ultima licenza, dico che è un continuo riflettersi a vicenda; un continuo riflettersi a vicenda…    

 

Piero CarbonePiero Carbone, Il giardino della discordia - Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker, Presentazione di Rosario Lentini, 2006, f.to 17 - 24 cm, 8 °, pp. 176, €uro 18,00compra
Piero Carbone è nato nel 1958 a Racalmuto in provincia di Agrigento. Vive a Palermo dove insegna nelle scuole pubbliche. Tra il 1985 e il 1987 ha ideato e realizzato Zmaragdos e Nivuretta, due spettacoli di cultura etnografica. Ha curato una serie di mostre di artisti siciliani e suoi testi figurano in numerose edizioni d’arte. Collabora saltuariamente con giornali e riviste. Nel 1996 a Pierrefeu du Var, in Provenza, è stata realizzata la mostra fotografica Lune sicilienne, ispirata al suo libro di poesie La luna. Nell’ambito del “Festival Italia 1997” ha tenuto a Stuttgart un recital di brani tratti dalle sue opere. Nel gennaio del 2002 è stato rappresentato il suo dramma in versi Dialogo nel bosco nello spazio teatrale della Libreria Tikkun a Milano.
Il libro trae spunto dall’eccezionale ritrovamento di alcune carte d’archivio il cui racconto fa parte integrante del libro stesso. Venuto a sapere casualmente che alcune carte storiche, provenienti probabilmente da un’antica abitazione racalmutese, erano state buttate in una discarica, l'autore, corso a raccoglierle, tra i vari documenti si è imbattuto nella corrispondenza della “Ingham & Whitaker” di Palermo indirizzata al notaio loro procuratore. La prima lettera era del 1877, l’ultima del 1922. Le circa duecento lettere si distendono lungo quarantacinque anni: dal governo della Sinistra storica all’avvento del fascismo; esse sono state aggregate intorno ad un’unica vicenda burocratico-amministrativa da far risalire addirittura al 1826 quando Benjamin Ingham, a saldo di un debito, aveva ottenuto dal Principe di Pantelleria don Michele Requisenz e Bonanno il Giardino grande della Fontana di Racalmuto con la relativa rendita annuale derivante dalla concessione in gabella.
Numerose riproduzioni e cartoline d'epoca corredano il testo.
         

sapori del mareAlba Allotta, I sapori del mare, Cuscus e ricette siciliane di pesce, 2004, f.to: 12,5 x 15,5, pp. 96, €uro 7.50 compra

Sicilia e mare, un binomio indissolubile. Si parla dell’isola del sole e si fantastica: mare pulito e pescoso, spiagge dorate, scogliere selvagge. Promesse mantenute che non lasciano spazio a nessun rimpianto. La Sicilia è esattamente quello che ci si aspetta. È la tavola più di ogni altro luogo a rivelare la sua essenza mediterranea: una cucina semplice che  anche quando cede alle tentazioni di assomigliare ad una delle civiltà che l’hanno occupata, lo fa sempre con uno stile suo, un sigillo che ha adattato e modificato la gastronomia che appartiene alla sua storia. La cucina di mare è  la più fedele alla identità di questa terra. 
Cento e più ricette  di cucina marinara sullo sfondo di una Sicilia ricca di tradizioni gastronomiche legate alla sua più importante risorsa: la pesca. Ricette col tonno, col pesce spada, il cuscus, lo stoccafisso, la pasta con le sarde, le zuppe di pesce e tante altre prelibatezze siciliane.

sapori soleAlba Allotta, I sapori del soleRicette siciliane di ieri e di oggi, 2000, f.to: 12,5 x 15,5, pp. 112, €uro 7.50 compra
Alba Allotta, appassionata di cucina, è attenta ricercatrice di ricette non scritte della cucina mediterranea. Scrive di gastronomia per diverse riviste. Ha pubblicato libri e manuali di cucina.Già nel titolo la connotazione forte di questo volumetto prezioso e accattivante, allegro e necessario. Aprirlo e sfogliarlo equivale ad aprire un caratteristico barattolo di conserve per ritrovarvi i profumi e i sapori dell’estate appena trascorsa… Estate siciliana… Ma non solo dell’estate la competente Allotta ci offre i sapori! Con semplicità, sintesi e chiarezza, sono presentate in forma di schede, le ricette della tavola siciliana, dall’antipasto al dolce, passando per i primi, numerosi e fantasiosi, le carni, il pesce, le uova, le salse. E in più, pizze, focacce, minestroni… Il dolce e il salato insieme, una delle tante ”armoniche contraddizioni” della Sicilia. Una gastronomia che esprime una mediterraneità forte e tutte le culture che hanno attraversato l’isola lasciandovi profondi segni anche in quel ”mangiare siciliano” che è anch’esso pagina di storia.Disponibile anche edizione in lingua tedesca, inglese e francese

I "pizzini" della legalità

In seguito alla presentazione del progetto promosso dall’Assessorato regionale Beni culturali, ambientali e Pubblica Istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale e con la collaborazione Fondazione “Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia” denominato: “I Pizzini della Legalità”, svoltasi il 10 novembre, a Catania, al Teatro Sangiorgi, da parte dell’assessore On. Lino Lenza,

Pizzino di coppolaIl sottoscritto Salvatore Coppola, titolare e rappresentante legale della casa editrice coppola editore, con il consenso di quanti (Autori, collaboratori, amici e simpatizzanti) fa presente quanto segue:

Nel comunicato stampa diramato il 9 ottobre dall'Ufficio stampa dell'Assessorato e nel corso di tale presentazione e di conseguenza sulle pagine dei quotidiani e nei servizi televisivi non si fa alcun riferimento e riconoscimento dell'iniziativa che il sottoscritto ha ideato e in qualità di editore ha realizzato  attraverso una collana denominata I "pizzini" della legalità, tendente alla diffusione della cultura dell'antimafia e della educazione alla legalità attraverso la pubblicazione di piccoli block-notes (7 per 10 cm) contenenti ognuno dei brevi scritti che testimoniano tali valori, distribuiti nelle librerie o altri punti vendita in Sicilia e in Italia, in collaborazione con il Comitato Addiopizzo, il Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato", la Casa Memoria "Felicia e Peppino Impastato, Libera, Associazione, nomi e numeri contro le Mafie.

Pizzino di CoppolaIl prezzo di tali "pizzini" è di 2 euro, 1 dei quali viene devoluto a tali o altre associazioni che si sono rese (Associazione Antiracket di Mazara del Vallo, Comunità Papa Giovanni XXIII di Acireale…) o si renderanno disponibili .

Alla data odierna i "pizzini" sono 15:

Felicia Impastato - Madre di Peppino, ucciso dalla mafia  il 9 maggio 1978

Barbara Giangravè  -  Non pagare è bello

Nino Alongi - Il Dio di Padre Puglisi e il Dio di Provenzano

Umberto Santino - Vademecum per andare  Oltre la legalità

Giuseppe Incandela - La ragnatela del pizzo e dell’usura

Rocco Fodale -  Viaggio notturno con l’“Imperatore”

Cicoria ricotta e miele - 15 ricette da usare in caso di “necessità” a cura di Alba Allotta

Gaetano Costa - Procuratore della Repubblica di Palermo, ucciso dalla mafia il 6  Agosto 1980

Chicca Roveri - Maddalena Rostagno - Mauro Rostagno - ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988

Marilena Monti - SOGGETTO

Pina Malsano:  Libero Grassi  - una storia assurda senza “la morale della favola”

Dario Robaldo - Agli amici isolani

Giacomo Di Girolamo - “lettera al caro estortore” vincitrice del Premio Libero Grassi 2006

Francesco La Licata - pizzini in entrata - pizzini in uscita - Antiche Poste Provenzano

Rocco Fodale - Ma che mafia… e mafia…

Come si evince dagli Autori e dai titoli, i testi, anche dal punto di vista della forma della scrittura: testimonianze di familiari vittime della mafia, poesia, racconto breve, lettera, articolo di giornale, danno una visione d'insieme della piaga mafia-illegalità.

Il 10 Settembre in collaborazione con il Comune di San Vito Lo Capo e la locale Pro Loco si è svolta a San Vito Lo Capo una manifestazione con la partecipazione di Pina Maisano Grassi, Marilena Monti, Giovanni Impastato e Giacomo Di Girolamo, con la proiezione del filmato A Beatiful Memory - intervista a Felicia e Giovanni Impastato di Anthony Fragola, Dottore in Letteratura Italiana e Comparata e Professore di Broadcasting e Cinema alla Università del North Carolina, a Greensboro.

La stessa manifestazione, con la partecipazione di Dario Robaldo e Giacomo Di Girolamo e la collaborazione dell'Associazione Chiodofisso (www.chiodofisso.org) aderente a “Libera- Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, si è svolta il 13 Ottobre a Pisa nell'ambito del Festival del libro (13/14/15 Ottobre).

Già l'indomani  dell'annuncio a mezzo stampa e interviste televisive in data 16 Settembre c.a. da parte dell'On. Lenza della preparazione di tale progetto, lo scrivente faceva presente a mezzo mail e, qualche giorno dopo, nel corso di un incontro con il direttore del Dipartimento regionale Pubblica Istruzione, Dott.sa Patrizia Monterosso, illustrava, "pizzini" alla mano, il proprio progetto, specificando che non era soltanto una iniziativa editoriale tout court, ma che prevedeva manifestazioni varie, e incontri nelle scuole di tutta la Sicilia, dal momento che lo scrivente per 25 anni le ha "frequentate", in qualità di agente editoriale di edizioni scolastiche (Loffredo, Minerva Italica, Juvenilia, Sansoni, De Agostini…) per la provincia di Trapani e, per alcuni anni, Agrigento, e  poteva contare sulla rete di propaganda, distribuzione e vendita della casa editrice.

Alla fine del colloquio, veniva riconosciuta dalla Dott.sa Monterosso l'esistenza de I "pizzini" della legalità e invitava il sottoscritto a partecipare al gruppo di lavoro per la preparazione del progetto.

Dalla data dell'incontro, lo scrivente non ha avuto alcun contatto fino a giovedì scorso 9 Settembre, quando la responsabile del Progetto, Cleo Li Calzi, gli annunciava che era stato inserito tra i Presenti in sala nel corso della manifestazione, alla quale parteciperanno 4000 studenti provenienti da tutta la Sicilia, che avrà luogo lunedì 13 novembre (ore 10), al Palasport di Catania.

Pertanto, dopo aver letto la stampa di questi giorni e visto i servizi televisivi, il sottoscritto non sarà tra i Presenti in sala nella succitata manifestazione giacchè, pur apprezzandone i percorsi e le finalità, si dissocia da ogni coinvolgimento in tale progetto per quanto fin qui esposto e ritiene contraddittorio e non in linea con gli intenti della collana I "pizzini" della legalità della propria casa editrice, cioè la conoscenza, la riflessione e il dibattito sulle condizioni che portano alla mafia e alla illegalità.

Mi riferisco, in particolare, alla diffusione delle magliette che verranno distribuite ai 4.000 studenti. Cosa c'è di più banale, trito e ritrito rito, inutile, mi scuso per la cacofonia, della distribuzione di magliette. Quanti di questi studenti metteranno tale maglietta nel cassetto il giorno dopo forse per non metterla più!

Tutto l'opposto di quello che da anni viene sbandierato ai quattro venti da politici a tutti i livelli, e in generale da quelli che vengono chiamati o si (auto)definiscono "addetti ai lavori" o "esperti" antimafia, e cioè che la mafia e l'illegalità deve essere combattuta con la cultura.

Non sarebbe stato più utile, per esempio, distribuire 4.000 copie de I "pizzini" della legalità in modo che gli studenti cominciassero a conoscere, riflettere, dibattere o in poche parole a sapere cosa sono andati a fare al Palasport di Catania, a parte quello di fare una gita?

Non sarebbe stato più utile distribuire i 4.000 euro alle Associazioni Antimafia o Antiracket visto che, come detto, I "pizzini" della legalità costano 2 euro?

Per evitare qualche malpensante che non ha capito nulla di quanto scritto fino adesso, riguardo ai 4.000 euro restanti, a parte il riconoscimento dell'iniziativa fin qui portata avanti di tasca propria, il sottoscritto assicura che ben poco resta nelle tasche del sottoscritto, se non la possibilità di potere continuare a produrli, grazie alla fiducia di stamperie, fornitori, ecc. e offrire una cena a quanti, amici e parenti, come si suol dire, partecipano alla produzione.

Per finire, il sottoscritto invita i dirigenti dell'Assessorato e della Fondazione “Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia” a non utilizzare la dicitura

I "pizzini" della legalità quale titolo del loro progetto.

Trapani, 12 Novembre 2006                                                            
Salvatore Coppola

MIGLIAIA DI PIZZINI  INVADONO LA SICILIA

Pubblicati da coppola editore, sono dei piccoli block-notes (7x10 cm.), e si chiamano “I pizzini della legalità”.

 Il loro titolo è, quindi, quasi un ossimoro. E l’iniziativa, grazie a un’idea balenata al trapanese Salvatore Coppola, più o meno come una necessaria legge del contrappasso, è entusiasmante, è "strategica", è un sistema infallibile per “recuperare in senso buono uno strumento di comunicazione fino ad oggi, purtroppo, inteso solo in senso negativo”.

I pizzini raccolgono le testimonianze più significative del nostro territorio -  quello che comprende i maggiori centri della Sicilia Occidentale - in materia di giustizia e legalità, e dando voce ad esperti e studiosi del fenomeno mafia, ma soprattutto a familiari di vittime della mafia, ribadiscono dei valori di cui questa nostra terra sembra a volte ancora troppo carente.

Tra i protagonisti dei block-notes c’è Umberto Santino, presidente del “Centro Peppino Impastato” di Cinisi, Pina Maisano Grassi, vedova di Libero Grassi, Felicia Impastato e ancora Nino Alongi, Rocco Fodale, Maddalena Rostagno, figlia del sociologo della Saman ucciso a Lenzi, e poi Marilena Monti, autrice, cantautrice e poetessa già direttore artistico del teatro Selinus di Castelvetrano, assidua della casa editrice trapanese Coppola.

“L’iniziativa nasce grazie ad alcune conversazioni sull’argomento con i miei amici, più stretti collaboratori e autori, tra cui Giacomo Pilati, dal cui libro “Le Siciliane” è tratto il racconto di Felicia Impastato – dice Salvatore Coppola – e in sinergia con l’associazione palermitana “Addiopizzo” (che curerà la distribuzione del libreccino, e la cui responsabile, Barbara Giangravè, è presente nella pubblicazione con un contributo importante) ma anche con “Libera”. Il senso è proprio quello di rivalutare la figura e la funzione del “pizzino” che in gergo mafioso, e soprattutto dopo l’arresto del boss di Corleone, Provenzano, ha acquisito un significato univoco ed inquietante. Per noi vuole essere invece un veicolo semplice per i messaggi di legalità ed onestà. Sto registrando – continua Coppola – adesioni spontanee da parte di autori di scritti sui temi della legalità e penso che finiremo con il realizzare una vera e propria rete di documenti e di informazioni per una sorta di vademecum per combattere la mafia in un percorso di crescita culturale che rivaluti anche quell’immagine distorta della nostra realtà che tuttora, purtroppo, si registra anche al Nord della Penisola”.

Il prezzo dei “Pizzini” è di 2 euro, di cui uno andrà al Comitato “Addiopizzo” e a “Libera”, associazioni che hanno bisogno di una sede, di una struttura stabile, di un telefono e di tutti quei “comfort” necessari per esercitare un’attività efficace in materia, e l’altro allo stesso editore, già noto sia in provincia che altrove per iniziative simili, per un’attenzione costante agli autori del territorio, per i giovani e per i temi di attualità sociale nei confronti dei quali si è posto sempre con tenacia e lungimiranza. Un esempio su tutti, la pubblicazione nel 2003 di “Al lavoro. 18 articoli per una giusta causa”: una raccolta di testimonianze sulla condizione di precarietà che in maniera atavica investe proprio il Meridione.

L'amourIgnazio Apolloni, L'amour ne passe pas - 52 lettere d'amore, 2006, 8° pp. 260, Euro 10,00 compra

Ignazio Apolloni è nato a Palermo dove è ritornato, dopo una lunga permanenza a Roma, New York, Los Angeles. Memore di Berkeley e sulla scia del '68 ha fondato assieme ad alcuni altri arrabbiati, il movimento Antigruppo. Esauritasi questa fase ha dato vita, unitamente a Rossana Apicella, ad una feroce contestazione della poesia visiva in nome del lettering e della singlossia, producendo opere come Lavoro poetico su una locuzione avverbiale; Poesie impossibili; Sketch poesie; Tra il dire e il mare c'è di mezzo la Poesia: raggruppate poi nel volume Singlossie edito nel 1997 dalla Novecento. Sul piano narrativo ha pubblicato Niusa (1976); Favole per adulti (1981); Roma 56 (1988); Capellino (1991); Gilberte (editrice Novecento, 1995); Racconti patafisici e pantagruelici (Manni, 2000); Dalla parte del mare (Manni, 2001); New York allucinogeni e merletti (Manni, 2003); Il golfino celeste a maglie larghe (coppola editore, 2205).
La sua vivacità lo porta a spaziare in altri ambiti e ad essere presente anche nel campo dei libri di artista.

Le immagini e le occasioni che in questo volume prendono forma e luce nascono da un simpatico progetto che l'autore propone: no­stalgia dei colori intorno alla "donna", alle "donne", che diventano profumi, canti, nostalgie, nella possibilità di esser citate, esser dette, espresse, apparire, tramite sapienti lettere di amore scritte nella di­mensione temporale più varia e significativa.
Un lungo sciorinarsi di immagini femminili attraverso la parola che dinamicizza le figure, le illumina e le denuda, le racconta nel loro offrirsi in qualità di storia vissuta o semplicemente immaginata. Forte di una produzione letteraria di diversi decenni Ignazio Apolloni non ha bisogno di presentazioni, e qui ancora una volta riesce a disporre una scrittura tutta fusa nella migliore strutturazione del testo, nella migliore formula adottata per raccontare, anzi per rap­ presentare i numerosi eventi che suggeriscono le cinquantadue donne da "lui" - "amate" e raggiunte da questa scintillante scenografia disposta nel tempo, da Saffo a Beatrice, da Juliette Greco a Natalia Ginzburg, da Maria Callas a Eleonora Pimentel Fonseca, da Anna Bolena ad Anna Magnani, per citane soltanto qualcuna. L'aspetto propriamente narrativo non distoglie da quella che è l'in­tenzione prima dell'autore: scrivere propriamente delle lettere d'amore per rivedere le azioni, i sentimenti, le giustificazioni, le personali­tà, le realtà miscelate alla fantasia, gli impulsi collocati al margine del ricordo, quasi un contesto psicoanalitico fuso alla felicità di un amante che rincorre di volta in volta la sua "cifra" preferita.

Antonio Spagnolo
In vico acitillo 124 poetry wave (www.vicoacitillo.it)

Golfino...nuovoIgnazio Apolloni, Il golfino celeste a maglie larghe e altri racconti, 2005, pagine 240, Euro 13,00 compra
"… Le sue doti affabulatorie, prediligono gli itinerari a spirale che, tassello dopo tassello, icona dopo icona, fanno esplodere fantasmagorici giochi d’artificio di parole e immagini, molle inventive affascinanti, che mettono in gioco logica, sapere, fantasia con un brillio di memoria che, attraverso un dettato logico, illumina segmenti di conoscenza sepolti nell’oscurità sonnolenta della coscienza, generandone il flusso. Nato con e nella neo-avanguardia, Apolloni non ne ha mai prediletto i giochi tipografici, optando per altre strade figurali, quelle degli sketch fatti di immagini e di pensieri alla maniera dei fumetti, quelle delle sue singlossie, che in fondo non altro erano se non brevi, anzi brevissimi racconti, frammenti di narrazione, che si sono poi lentamente ampliati fino a codificarsi e trascorrere in una struttura più complessa e connotata da tutte le norme del testo narrativo, come ha dimostrato soprattutto nel romanzo Gilberte".
Dalla prefazione di A.M. Ruta

La pesatriceAntonia Arcuri, La pesatrice di perle, 2005, pagine 72, Euro 5,00 compra
È il soffice vento di un respiro malato d’amore che bacia i versi incantati e vellutati di Antonia Arcuri… Invadere l’anima. E Antonia Arcuri ha invaso l’anima… di chi ama l’odore del bosco mattutino; il volo di un’onda sul mare; il canto di un bambino che piange alla vita.
È inno alla vita. A non perderla in inutili pensieri di gesso. È la fuga dell’ombra di fronte alla signoria dell’amore.
Claudio Ambresecchio
Nella “Pesatrice di perle” le parole sono odori, tessuti, colori; hanno un corpo. Sono il precipitato di una voce intrecciata ad arte e in questo prendono forma.
I sentimenti, invece, disperano e narrano.

Claudia Cincotta

Allegra Gianni e Benfante Marcello, Ballata triste della città dei topi, 2004, 16°, pp. 64, Euro 6,50 compra Un po’ Cavalleria rusticana e un po’ Opera da tre soldi, questo racconto serratissimo, ballata tristedai ritmi travolgenti, mette in scena un mondo alla rovescia in cui topi ferocissimi hanno preso il posto degli uomini e li hanno relegati nel sottosuolo di una mafiopoli infernale. In questo contesto futuribile si sviluppa un’avvincente storia d’amore e di coltello, di povera gente e di guapperia in cui si mescolano poesia e avventura, eros e thanatos, coraggio e ferocia, lacrime e sangue, melodramma e fiaba. È un’epopea spietata, questa “topeide”, che prende le distanze dall’animalismo antropomorfico di Esopo, Fedro e La Fontaine, ma anche da apologhi meno rassicuranti come quelli della fattoria orwelliana, per approdare a più inquietanti incubi e metamorfosi, a ibridazioni fantascientifiche e hard boiled. Una ballata noir e postmoderna, dunque, in cui le rutilanti illustrazioni si integrano perfettamente a un testo dove si mescolano, con un gioco metaletterario di rimandi, letteratura e musica, cinema e fumetto, all’incrocio tra Casablanca e Pinocchio, per comporre l’intreccio di una distopia struggente che però in qualche modo si dischiude alla speranza di una redenzione.
Gianni Allegra
(Palermo, 1956) è pittore, illustratore, autore di fumetti, filmaker e vignettista con al suo attivo cinque libri e un Cd-rom. Nel 1999 a Forte dei Marmi gli è stato conferito il premio “'>Pino Zac
” per la satira politica.Dal 1983 interviene su varie testate tra cui: Avvenimenti, L’Unità, Linus, I Siciliani, L’Ora, Cuore, Comix, Tango, SmemorandaDisegna quotidianamente dal 1999 la vignetta per l’edizione palermitana di Repubblica. Collabora con il quindicinale svizzero Il Diavolo e con il giornale elettronico di satira Pippol.Com. Le sue illustrazioni appaiono suDiario, Campus, MaximNel 1997 ha tenuto un corso di fumetto e illustrazione presso l’Opera Universitaria di Palermo al termine del quale gli studenti hanno allestito una mostra e prodotto un albo intitolato “La Scuola del Fumetto Palermitano”. Nel 1998 ha realizzato per il “Festival Acquaviva nei Fumetti” nove tavole a colori basate su un soggetto cinematografico scritto da Dino Risi e Fabio Carpi nel 1949 per Totò.Nel 2000 ha creato il cartone animato Casa Machì. Da alcuni anni porta avanti una ricerca pittorica con una serie di mostre a Palermo, Catania, Siracusa e Milano. Nel 2004 il suo progetto “Scorci e squarci” è diventato una mostra itinerante (prima tappa in giugno a Palermo) e un libro realizzato con la collaborazione di dieci autori, tra scrittori, registi e drammaturghi, edito dalla :duepunti di Palermo.
Marcello Benfante
(Palermo, 1955) ha esordito nel 1975 con la silloge di poesie Scatola cinese ad incastro (Palermo, Ila Palma). Nel 1992 ha pubblicato il racconto lungo Vorago et Vertigo (Palermo, Dial). Nel 1997 il suo racconto Parabola del Signor Nino è stato inserito nell’antologia Luna nuova (Lecce, Argo) curata da Goffredo Fofi. Nel marzo 2000 è stata messa in scena a La Spezia dall’Associazione culturale “Le metamorfosi dell’acqua” il suo racconto Cattivi si nasce (pubblicato da “Linea d’ombra” nel 1994) interpretato dall’attore Alessandro Albertini. Sempre nel 2000 il suo racconto Le sei promesse spose del signor Manzù figurava nell’antologia Sicilia fantastica (Napoli, L’Ancora del Mediterraneo) a cura di Emiliano Morreale.>Un suo testo autobiografico intitolato Gita al mare fa parte dell’antologia Paesaggi della memoria, edita nel maggio 2003 dall’AAPIT di Palermo.Ha curato, insieme a Beatrice Agnello, il volume Guerre style (Palermo, La Luna, 2003) che contiene anche un suo racconto intitolato Respiro del mio respiro.Nel marzo 2004 è apparso nella “Piccola biblioteca di Segno” diretta da Nino Fasullo il suo racconto teatrale La cantina.>Attualmente interviene sulle pagine palermitane del quotidiano La Repubblica come critico letterario ed editorialista, collabora a Lo Straniero e fa parte della redazione del mensile Segno.
Vara Nuccio, Sotto un cielo implacabile. Questione siciliana e tramonto della grande politica, 2004, 16°, pp. 112, Euro 7,50 compra
sotto
E come se il cielo, un Dio o il fato, avessero assegnato alla Sicilia un destino implacabile e crudele: la sua bellezza costretta forzatamente a convivere con il dolore, sovente anche con il sangue e con la morte. Un contrasto che si è ripetuto mille volte lungo l'arco della sua storia millenaria, e che si ripropone ancora oggi, anche se in forme inedite, nel cuore della grande mutazione che stanno vivendo l'Italia, l'Europa ed il mondo. Tutto cambia, ma la Sicilia sembra restare immobile, fissa nelle sue irredimibili contraddizioni, anche se, nelle apparenze, sembra che tutto sia cambiato: natura e paesaggio, cultura, costume, stili di vita. Una situazione resa ancora più grave dalla scomparsa, nel dibattito politico e culturale, della "questione siciliana", per decenni assunta come tale dalle principali culture politiche del paese. Vi è, pertanto, una sorta di legame simmetrico tra la crisi della "grande politica" e il declino della Sicilia come problema storico, e ciò entro un quadro in cui il sicilianismo viene riproposto ambiguamente come un orizzonte della cultura di massa.

Pina Maisano Grassi, Giuseppe Casa, Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Monica Mariotti, Francesco Terracina, Stefano Vilardo, Maya Mezzani, Karl Poff, Daniela Gambino, Annalisa Messina, Giovanni Impastato, Fabio Zanello, Roberto Carvelli, Sergio Rossi, Marilena Monti, Pietro Genco, Giuseppe Ruffino, Nicolò D’Alessandro, Al lavoro. 18 articoli per una giusta causa, 2003,- € 7,50 compra

al lavoroSpudoratamente leale e solidale, questo volumetto attinge dall’attualità paure e speranze, ricerche più o meno affannose, stanchezza e pseudocertezze accumulate negli anni; racconta e consegna al lettore, mai veramente indenne da tali travagli pratici ed emotivi, una verità sempre più vicina e sempre meno rassicurante, tanto tangibile quanto poco riposante (…) Il libro raccoglie le esperienze, vere o presunte, di diciotto scrittori, alcuni di professione e altri improvvisati, che affidano a queste pagine, disponibili ed accoglienti, una narrazione fitta e sofferta, scaturita da un diritto negato, o goduto da sempre solo a metà (…)
Jana Cardinale

 

ACCOLLATI UN LIBRO
Per gli appassionati, sempre attenti alle ultime novità, una collana di libri da accollarsi, per uscire dagli schemi, per una letteratura di servizio, sempre più vicina alle nuove esigenze
Saltare da un mezzo pubblico a un altro fa parte della vita quotidiana, così come aprirsi un libro davanti, per passare il tempo piacevolmente, per imparare, per emozionarsi. Per non staccarsi dalla lettura, per non spiegazzare il libro, in tasca o in borsa, magari in fretta, col rischio di dimenticarlo da qualche parte: indossatelo. Prendete piccoli volumi rilegati a spirale, legateli a un laccetto, e il gioco è fatto.
La lettura agile e veloce prende nuove forme, da portarsi al collo come una collana. Dove già stanno gli occhiali con la cordicella, per non smarrirli, o i mazzi di chiavi. Il libro gadget, con copertine coloratissime, non più solo oggetto statico delle mensole delle librerie. L'iniziativa si chiama Accollati un libro.
Dopo il debutto con il manualetto di cucina siciliana, da appendersi vicino ai fornelli, per cucinare con le mani libere, La Cucina del sole di Alba Allotta, l'editore Coppola si mette alla prova con la narrativa ed edita i suoi primi: Palla di Fuoco di Daniela Gambino e L'Oasi di Daniela Di Benedetto.
Accollati un libro su autobus, metropolitana, tram. Ma anche in auto, per muoversi più disinvoltamente, quando si fa shopping, e si va in giro pieni di pacchi, quando si va al parco. Per i viaggiatori, che potranno portarlo al collo come una macchina fotografica.
Per gli appassionati, sempre attenti alle ultime novità, una collana di libri da accollarsi, per uscire dagli schemi, per una letteratura di servizio, sempre più vicina alle nuove esigenze.

L'OASI
punto 1) Nei romanzi di D. Di. Benedetto non ci. sono donne frustrate e oppresse come nei libri di molte scrittrici italiane: qui le protagoniste sanno bene quello che vogliono dalla vita;
punto 2) sia la Di Benedetto che la Gambino hanno provato a vedere il mondo dal punto di vista di un uomo, il quale di solito pensa più al sesso che al vero amore. Quando arriva il vero amore magari non lo sa riconoscere e non sente la mancanza della. donna che ha perso. Ma l'uomo è fatto così, non li si può colpevolizzare, e la Di Benedetto sta dalla parte di lui che è un perdente fra due donne "vincenti”.
L'oasipunto 3) Nell'Oasi si cerca di analizzare il meccanismo per cui l’amore nasce. Molte celebri storie d'amore sono banali perché si sorvola su questo punto.Per esempio nel film "I ponti di Madison County", la protagonista vive sola in una .fattoria mentre il marito è –lontano. Arriva uno straniero che deve fotografare la zona e lei se ne innamora.Ma in quel momento si sarebbe innamorata, di chiunque, perché si sentiva sola. Bisogna invece vedere che cosa rende una persona ESCLUSIVA ai nostri occhi. Perciò la protagonista dell'Oasi, Silvia, deve risultare per il lettore maschio una donna IRRESISTIBILE qualunque cosa faccia, o dica.
punto 4) Il titolo indica il luogo in cui un uomo depresso va a rifugiarsi quando ha bisogno di relax: una tenuta di campagna con una bella amante. C’è dunque un'esaltazione dei valori della natura in contrapposizione allo stress della vita di città.
punto 5) Lo stile è particolare perché in origine il libro era una sceneggiatura cinematografica. Perciò è suddiviso in scene che tradotte in immagini, durerebbero da uno a tre minuti ciascuna. Inoltre l'autrice ha elaborato una certa teoria sulla coincidenza del dialogo letto e del dialogo parlato, come durata. Ad esempio, se durante il dialogo, un personaggio fa una riflessione di tre righi, vuol dir che fra quella battuta del dialogo e la battuta successiva trascorrono tre secondi (teoria del tempo reale). Perciò in definitiva chi legge il libro dovrebbe impiegare lo stesso tempo che impiegherebbe per vedere il film: un'ora e mezza, più le inquadrature che un regista si divertirebbe ad aggiungere (qualche scena di sesso, qualche inquadratura di paesaggio) fino ad arrivare ad un massimo di un'ora e quarantacinque minuti.
compra

Palla di fuocoPalla di fuoco E' il secondo volume della collana "Accollati un libro". Una collana di colorati tascabili, editi dall'editore trapanese Coppola, legati ad un laccetto ed appendibili in ogni dove. Si chiama "Palla di fuoco" ed è una miniraccolta fatta di tre racconti - "Palla di fuoco", "Uguali" e "Undeground" - scritti dalla giovane e brava scrittrice palermitana Daniela Gambino. Racconti scritti, precisa l'autrice nella piccola premessa a inizio libro, "un'estate felice e calda di quattro anni fa" e oggi riletti, scremati e pubblicati. Racconti divertenti e ben scritti, che dicono molto di una generazione postsessantottina, cresciuta tra cartoni animati, fumetti e telegiornali truci. Racconti che funzionano perché assai sinceri e schietti, quotidiani come una puntata de "I ragazzi del muretto" e al tempo stesso intrisi di un filosofeggiare che innegabilmente è proprio della nostra generazione tanto quanto il sesso. Questo per dire: si pensa di più, si fa di più, senza bisogno di idealizzare molto intorno.
Amore e disamore, sesso, tradimenti e morte entrano ed escono come niente fosse dalle pagine del libro e rimangono nell'aria. Dove del resto si trovano pienamente a loro agio. Perché è esattamente questo quello che accade intorno da vent'anni a questa parte. Perché è di molti il pensare che "ho sempre amato a momenti. Dopo certi orgasmi, certe telefonate nel cuore della notte, pensavo d'amarla, eppure bastava che un'altra mi distraesse o che pensassi d'andarmi a fare una bella corsa, perché la dimenticassi". O di avere un padre che mette sempre sotto esame ed "è il suo modo d'amare. E' come se mi dicesse, 'scusami se t'ho messo su questa terra, ma volevo vedere come te la cavavi'". Ed è di molti dirlo. A pochi, però, è dato scriverlo con una schiettezza che inevitabilmente entra dentro e si ritrova.
"Palla di fuoco" il migliore dei tre racconti, anche se è accattivante la surreale presenza, in "Uguale", di una barca dentro il garage di Rico. Una barca che come un veliero dentro una bottiglia da qualche parte è entrata, ma adesso non c'è modo di farla uscire. E, del resto, quando si ha un lavoro e di che campare, oggi come oggi non c'è proprio dove andare.
Tiziana Lo Porto su www.pickwick.it compra

Marilena Monti, Passione (Prefazione di Giacomo Pilati), 2000, pp. 44 Euro 4.65 compra

passione
Un'opera teatrale intensa, drammatica, dolce. è già stata messa in scena da varie compagnie. L'amore tra la "MADRE" e il "FIGLIO", il loro colloquio tenero e appassionato, lo strazio della separazione, lo squarcio dell'addio. Entrambi visti dall'autrice nella loro angolazione più umana, parlano la dolcezza del reciproco affetto, la paura per la morte dell'uno, per il lutto dell'altra. A nulla vale, nei momenti ultimi, prima della separazione, la consapevolezza che Egli tornerà eterno a vivere. Sono le viscere a raccontare con drammatica lucidità, con vivide, sanguigne parole, un canto d'amore ininterrotto.

Marilena Monti, Foulard (Prefazione di Aurelio Pes), 2000, pp. 60 - Euro5.16 compra

foulard“…leggerezza in un atto e tante scene" è il sottotitolo di quest'opera teatrale, già rappresentata con successo. Olga, la protagonista, i suoi uomini, il marito, gli amanti, Gemma, la governante devota e semplice. Olga usa i foulard coi loro colori, quale linguaggio, codice per comunicare la propria disponibilità, i capricci, le inquietudini. Un gioco coloratissimo e serrato che cela , continuo, il mistero di una riappropriazione di sé attraverso quello che Aurelio Pes definisce, nella prefazione al libro: "il foulard… un archetipo… quanto di più vaporoso e imponderabile si possa concepire, in grado di donare colore e sapidità ad ogni singolo atto dell'esistenza…". Un lavoro sull'identità, che si esplicita in un imprevedibile finale.

Marilena Monti, Gabriele, 2002, pp. 60 - € 5.15 compra

GabrieleGabriele Salatiello morì, giovanissimo, nelle acque del Simeto, l’8 gennaio 1989, durante una delle tante escursioni che effettuava, con i compagni di gruppi di ambientalisti per la salvaguardia del fiume e dell’oasi circostante. Nel ricordo dell’autrice (che lo conobbe poco prima della disgrazia e che ne ricevette una impressione intensa), la figura di Gabriele torna a vivere per riportare il segno di una vita straordinaria segnata da una accorata denunzia per la natura offesa. Di forte emozione sono pervase le pagine che raccontano il ragazzo che offrì la propria vita alla salvezza dei tesori naturali più belli della sua Isola. E sono pagine accorate d’amore affinché questo “angelo” possa, all’animo di giovani spesso smarriti e senza meta, indicare un utile splendido cammino.

Pietro Sugameli, Origine trapanese dell’Odissea (a cura di Salvatore Denaro, Presentazione di Nat Scammacca, Introduzione di Salvatore Denaro), 1999, pp. 104 - Euro 9.30 compra

origine trapaneseSamuel Butler, studioso inglese, alla fine dell'800, indicava il Mediterraneo occidentale e più precisamente Trapani, come luogo geografico del poema di Omero, azzardando anche l'ipotesi che l'Odissea fosse opera di una principessa trapanese.
Su questa teoria lavorò Sugameli "dimostrando" che la stessa potrebbe non essere campata in aria. I luoghi del poema dunque si sovrappongono a quelli siciliani acquistando uno straordinario fascino, una curiosità nuova, una più forte suggestione. è come se, attraverso la lettura di queste pagine, prendessero nuova vita Ulisse, Polifemo, Circe, Nausica, Itaca, che poi altro non sarebbe che la città di Trapani la quale, anticamente chiamata Scherie, si imponeva al mondo per i commerci e la navigazione. Importante il lavoro di trascrizione delle parti manoscritte, aggiunte dal Sugameli all’edizione del 1892, curato dal prof. Salvatore Denaro.

Marilena Monti, Aquila (Prefazione di Guido Valdini), 2000, pp. 58 - Euro 16 compra

aquilaQuesto testo di Marilena Monti è stato rappresentato anche a Segesta e a "Palermo di scena" nella trascorsa stagione estiva.

Vagamente ispirandosi al mito di Prometeo, parla di trasgressione e del sofferto percorso che porta alla conoscenza di sé. "P", la protagonista, così chiamata per il riferimento a Prometeo, è una donna che ha rubato da se stessa il fuoco necessario a dar luce alle proprie tenebre, a quella parte che in ciascuno resta ben protetta da corazze, certamente la più vera, scevra da sovrastrutture. Ella di giorno mostra se stessa frivola e disinvolta, ma di notte l'Aquila della consapevolezza tornerà a ferirla dandole un destino di solitudine dolorosa. I suoi genitori, lo sposo e altri, infatti, le rimproverano la sfrontatezza di avere guardato il proprio io e di osare mostrarne le ferite. Tutti la abbandonano alla sua colpa di "temeraria consapevole", alla colpa di essere di essere "vera".

Daniela Pellitteri, Ballerina scalza, 2002, pp. 86, Euro 4,65 compra

BallerinaDaniela Pellitteri è nata a Palermo nel 1978. Nipote dello scultore Giuseppe Pellitteri, vive a Bagheria dove lavora in una comunità. Diplomata al liceo scientifico D'Alessandro di Bagheria, studia al DAMS di Palermo. Questo romanzo è la sua prima esperienza narrativa.
 Un'opera prima pregevole se si considera che l'autrice è poco più che ventenne.
Da principio si ha la sensazione che si tratti della fresca avventura di un gruppo di giovani amici che si trovano insieme per una vacanza, ma andando avanti nella lettura ci sorprende il meccanismo psicologico che lega il protagonista a una delle ragazze. Al contrario di quanto ci si aspetti, accade che i due si leghino l'uno all'altra, in una gradualità che è il maggior pregio della narrazione, attraverso un gioco sottile di "riconoscimento". Al lettore la sorpresa di questo viaggio della mente e dei sentimenti condotto conmaestria e ricco di profonde riflessioni.
Marilena Monti

Michele Lessona, PALERMO (Introduzione di Nicolò D’Alessandro), 2000, pp. 64 - € 5.16 compra

PalermoUn viaggiatore speciale, questo Michele Lessona, naturalista piemontese! Il suo volume "VOLERE è POTERE", edito nel 1869, vantò ben sedici ristampe! Da esso è tratto "Palermo" che contiene gli appunti di viaggio dell'autore, nel capoluogo siciliano. Leggerlo fa bene a chiunque conosca o immagini soltanto la bella Palermo. L'autore descrive la incontaminata bellezza dei luoghi, a quel tempo sicuramente scevri da contaminazioni di ogni genere: …"chi da Monreale scende verso Palermo, ha sotto agli occhi un paesaggio che né più ameno né più dilettevole si può riscontrare..." E non solo i luoghi ci sono restituiti da Lessona, ma ancora le atmosfere, la gente, le attività di commercio e lavorative, e alcuni dei personaggi che hanno caratterizzato lo sviluppo culturale e sociale della citta. In particolare Vincenzo Florio del quale ci riporta una accurata e biografia.

Laura Sannino - Vincenzo Bandi, I nuovi occhi Oltre la New Age uno sguardo alla cultura del Terzo Millennio (Prefazione di Daniele La Barbera), 1998, pp. 140 - € 9.30 compra
 

I nuovi occhiI "nuovi occhi" coi quali si dovrebbe guardare, alla vita, come ricerca di gioia, amore, armonia, bellezza…
I due autori, entrambi impegnati in attività per la Educazione e per la pace, con questo testo utile e di godibile lettura, indicano una possibile, nuova via.
In un tempo, il nostro, in cui l'uomo si scontra con le quotidiane lacerazioni, con la "perdita di senso", con la religione dell'avere, piuttosto che dell'essere…
La possibile via, che ci indicano gli autori, ancora oltre la New Age, è quella che attraverso l'uso di pedagogia, etica, pensiero ecologico e filosofico, ci indirizzi verso una continuità tra passato, presente e futuro. Un utilissimo strumento di riflessione e ricerca, ricco di metafore e semplice pur nella complessità dei temi affrontati, adatto ad ogni tipo di lettore che cerchi se stesso e il proprio splendore nella vita.

Giuseppe Romano, Chi scaverà la fossa?, 1999, pp. 144 - € 9.30 compra

Chi scaverà
Asparo u tappo, Nanai soprannominato Garibaldi, Dino Cucuzza, sono alcuni dei protagonisti di questo romanzo creato per lasciare nel lettore un "riso amaro". Una vicenda di umanità di serie B, i becchini del cimitero di un paesino siciliano, la quotidiana lotta per racimolare qualche soldo in più, lo squallore di un vivere a contatto con la morte completamente spogliata di ritualità e sacralità. Cucuzza che è il protagonista, vive anche nel privato desolazione e disagi: la sorella prostituta, il fratello travestito, un altro disabile, la moglie sciatta e brontolona. Per via dei colori forti che la Sicilia offre di base, ad ogni sua vicenda e per l'accuratezza dell'autore, questo è un libro che alla fine ci induce a riflettere, mentre fino all'ultima pagina ci ha semplicemente divertiti.

Giuseppe Romano, Il figlio della salma (Prefazione di Gianni Bellesìa), 2000, pp. 124 - € 7.75 compra

Il figlio
Gli stessi simpatici becchini de "Chi scaverà la fossa?", questa volta coinvolti in una paradossale vicenda: la sostituzione accidentale di una salma in un loculo, scoperta durante una traslazione. Da questo episodio si dipanano vicende che svelano, infine, divertendo e procurando raccapriccio, lo squallore del politico di turno, corrotto e ricattatore, (egli "vende" dietro lauta mancia, fantomatici posti di lavoro), il sopruso, l'ignoranza.
Ma questa volta Dino Cucuzza alza la testa e per la dignità propria e del figlio, si ribella al ricatto. Ancora una volta l'autore offre spunti di riflessione e, come ci dice Gianni Bellesìa, che presenta il volume: "…attorno alle loro parole passano tutte le notizie, buone e cattive, della piccola comunità dei dimenticati da Dio".

Rocco Fodale, La bottega di Don Mimì (Presentazione di Santi Correnti), 2000, pp. 184 - € 10.07 compra

Salvatore Mugno, In ogni buco della città e altri racconti (Prefazione di Vito Titone), 1999, pp. 120 - € 7.75 compra

In ogni bucoOtto bellissimi racconti autobiografici che, attraverso un arco di tempo di 10 anni, ci fanno entrare, per perizia narrativa dell'autore, nel suo mondo, nella sua città, Trapani, nelle paure della prima infanzia, nelle trepidazioni dell'adolescenza e dei primi amori e, infine nel tormento - stupore per la prima paternità. Un autobiografismo che per misura di pathos e per una scrittura fluida e sintetica, finisce col coinvolgere, quasi il Mugno riuscisse a creare una cifra comune tra se stesso e chi legge, al di là degli specifici accadimenti. Entra dunque, parlando di sé, nel vissuto di ognuno, riuscendo a cogliere e restituire quei tratti universali dell'avventura semplice e straordinaria, complessa e contraddittoria della vita. Un autore giovane e interessantissimo che si legge d'un fiato e che lascia dentro un segno forte.

i pizzini