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Poesia della settimana

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8) Nusarro  Maschio
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mercoledì, 8 giugno 2005 01:04 Commenta Invia E-mail

E' un'avventura della mia anima

E' un'avventura della mia anima
e quindi la mia felicit? interiore?
pi? forte di me, delle mie ossa
che scrocchiano in un abbraccio..
sempre doloroso ma meraviglioso sempre

stiamoci a parlare, diciamoci parole lunghe,
di vetro, come degli scalpelli che
separano il fiume freddo dal delta infuocato,
il giorno dalla notte, il basalto dal basalto..
Alzami felicit? e portami con la fronte alle stelle
finch? il mio mondo lungo,infinito,
diventa colonna o altro..
molto pi? presto e molto pi? bello..

Che bello che esisti, che bello che ci sono...
due canti diversi, che s'incontrano..
si amalgamano
due colori che non si erano mai visti:
uno dall'abisso rivolto alla terra,
uno dall'alto,
quasi staccato dalla gelida ed infinita lotta
del miraggio che esisti, della casualit? che ci sono...
7) A. Cavaliere  Maschio
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mercoledì, 1 giugno 2005 16:53 Commenta Invia E-mail

LADRO DI TRAMPOLI


a Italo,
nonno e maestro


Sei tu che hai devastato il mio silenzio,
le mani ora mute a celare
giovani ferite e balsami dell?oblio,
la maschera distesa nell?ultima resa
fra i cocci delle tue speranze.

Sei tu che hai devastato il mio silenzio,
il respiro fuggito in una pace azzurra
non una rinuncia, ma un?attesa
cullata da fremiti di foglie stormenti
inquiete al vento.

Sei tu che hai devastato il mio silenzio,
scolpendo sul pelo dell?acqua
arabeschi di rondini e scialli infreddoliti
calpestii origliati e brividi di solitudine.

Sei tu che hai devastato il mio silenzio,
le dita robuste di carezze
le braccia morbide prigioni delle mie rivolte
e quella maledetta nebbia che ti proibiva il cielo.

Nell?ombra dei ricordi
evaporate lacrime
ora sono sulle mie guance di pietra.

So dove posare il capo
conosco il nostro sapore di fango
ma sul legno dei trampoli
vorrei, un?ultima volta, arrampicarmi con te.

6) Corrado Bono  Maschio
Città:
Avola
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lunedì, 30 maggio 2005 00:19 Commenta


Stasera

Stasera ? sera
di meditazioni
sul presente,
passato e futuro,
andando avanti e non indietro.
Stasera ? sera
d?arte,
l?uomo ? artista
qualsiasi e qualunque
lavoro o attivit? svolga.
Stasera ? sera
di dialogo,
con monologhi e non,
crescendo e facendo
cultura assieme,
andando sempre avanti.
Stasera ? sera
di confronti e non scontri,
portando il nostro paese su ali dorate
in lidi e porti sicuri e tranquilli.


Corrado Bono
( Mercoled? 30/03/2005 )
5) Benito Marziano  Maschio
Città:
Noto
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lunedì, 30 maggio 2005 00:17 Commenta


Le ragazze salutano l?aprile

Le ragazze salutano l?aprile
affacciate ai balconi
le braccia nude
gi? nelle magliette estive
poggiate alle ringhiere
e dai busti sporgenti
nel vuoto stillano
i verdi efebici seni
come piccoli frutti
ancora acerbi.

Gi? nella strada
smettendo di giocare col pallone
ammiccando fra loro
spocchiosi all?apparenza
ma impacciati
le guardano i ragazzi
e con cenni d?intesa
e allusive parole
a scender gi?
invitano anche loro.
Benito Marziano
4) Francesca Also  Femmina
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lunedì, 30 maggio 2005 00:15 Commenta


Primo amore

E le stelle brillano a cento nel cielo turchino
e la luna risplende silente.
Incanto di ombre,
di sagome inerti,
nell'aria e d'intorno.
Viottoli e alberi bianchi,
nel chiaro dell'astro riflesso,
fole raccontano,
arcane,
di ere lontane.
E i tuoi occhi scintillano al buio di trepido amore,
di palpiti ignoti,
novelli.
Mistero che nasce dal cuore
ti avvolge e ti prende.
Racchiudi sul petto il suo volto tenero e bello.
Incanto di un attimo,
o forse di sempre,
il tuo sentimento.
Pozzi neri i suoi occhi fanciulli
in cui perdi
il tempo e la voglia
di puerili ed antichi trastulli.

FRANCESCA ALSO
3) RUDYARD KIPLING  Maschio
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lunedì, 30 maggio 2005 00:13 Commenta

Se...
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad avere fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall?odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio:
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verit? che hai detto
Distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita infrante,
E piegarti a ricostruirle con arnesi logori:
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non fiatare una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volont? che dice loro: << Tieni duro!>>.
Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto,
E a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico n? l?amico pi? caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minimo inesorabile
Dando valore a ogni istante che passa,
Tua ? la terra e tutto ci? che ? in essa,
E ? quel che ? pi? ? sei un Uomo, figlio mio!
RUDYARD KIPLING, Poesie, Mursia, Milano 1987
2) Giovanni Arnone  Maschio
Città:
Pachino (e tutto il mondo)
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lunedì, 30 maggio 2005 00:08 Commenta


IL MIO PAESE

Dove è finito il mio paese...
il paese dove sono nato
dove ho giocato, cresciuto, amato.
Dove. Vi chiedo dove è finito
il mio paese, quello dove si respirava
l'aria di mosto, quello dove si andava,
anche sotto la pioggia, a sentire la novena
del natale, quello in cui si litigava per
costruire il monopattino.
Dove è finito il mio paese
quello dove si andava al cinema
e si fumava di nascosto.
Non fatemi urlare, voglio sapere
dove avete trascinato il mio paese
dove non mi riconosco più.
Dove è finito il mio paese
quello che d'estate si riempiva
di gioia mentre si aspettava
il vecchio autobus per andare al mare.
Vi prego, vi supplico ditemi dove
è finito il mio paese, quello dove
si stava in piazza fino a tardi,
quello che mi ha visto arrossire
vedendo lei la prima volta,
quello che mi ha visto piangere,
sorridere o correre.
Vi chiedo ancora una volta
dove è finito il mio paese
dove lo avete fatto sprofondare
non lo riconosco più.
Perché devo leggere che
Nel mio paese si uccide,
si ruba, ci si droga e si muore.
Come potrò raccontare
ai miei figli che questo
una volta era il mio paese.

Giovanni Armone

(A pag. 55 di Giovanni Armone, Poesie - sfogo di un'anima, a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pachino - febbraio 2001)

Giovanni Armone è nato a Pachino il 29 agosto 1951 ed ha sempre amato il suo paese. I suoi grandi amori sono stati la letteratura, la storia, lo sport, il teatro e la politica.
Il 10 giugno 2000 Giovanni è morto e molti lo ricordano per le sue oneste passioni.
Ho conosciuto Giovanni; contavo di farlo venire ad Avola e d'inserire qualcosa di lui, e con lui, in qualche nostro progetto.
Mi ha tradito il correr veloce di questa vita, e ora ho l'angoscia di avere perduto, fra i miei amici, un ottimo interprete di questo tempo che è stata la sua vita.
Francesco Urso

Avola 19 marzo 2001

maria antonia mercoledì, 9 gennaio 2013 16:43
Giovanni,hai gettato le reti nel mare della nostalgia di tempi,luoghi,emozioni e visioni.... i tuoi figli ne vedono già l'abbondanza pescosa nei tuoi versi che vivono con te e oltre te.
1) Maria Paola Caruso  Femmina
Città:
Avola - San fior (Tv)
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lunedì, 30 maggio 2005 00:03 Commenta


ALLA RICERCA DELLA FELICITA'?

Siamo uomini fatti di carne ed ossa,

siamo persone a volte libere,

ma spesso soffocate dalle cose materiali che ci circondano

e che ci allontanano dalla nostra meta.

Siamo pupazzi che ridiamo,

che scherziamo,

che non ci accorgiamo del fratello che soffre.

Siamo troppo presi dalle cose che ci circondano

perch? in esse vorremmo trovare la felicit?.

Ma la felicit? sta proprio nella miseria,

nella sofferenza,

nel pianto del fratello che ci sfiora

chiedendoci aiuto con lo sguardo

e noi non ce ne rendiamo conto.

Se un giorno riuscissimo ad asciugare

le lacrime di chi soffre

pur non avendo niente di quello

che abbiamo eternamente cercato

riusciremo ad essere felici.



Maria Paola Caruso (27/02/1999)
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