Nome | POESIE con eventuali Commenti | |||||||
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E' un'avventura della mia anima
E' un'avventura della mia anima e quindi la mia felicit? interiore? pi? forte di me, delle mie ossa che scrocchiano in un abbraccio.. sempre doloroso ma meraviglioso sempre stiamoci a parlare, diciamoci parole lunghe, di vetro, come degli scalpelli che separano il fiume freddo dal delta infuocato, il giorno dalla notte, il basalto dal basalto.. Alzami felicit? e portami con la fronte alle stelle finch? il mio mondo lungo,infinito, diventa colonna o altro.. molto pi? presto e molto pi? bello.. Che bello che esisti, che bello che ci sono... due canti diversi, che s'incontrano.. si amalgamano due colori che non si erano mai visti: uno dall'abisso rivolto alla terra, uno dall'alto, quasi staccato dalla gelida ed infinita lotta del miraggio che esisti, della casualit? che ci sono... |
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nonno e maestro Sei tu che hai devastato il mio silenzio, le mani ora mute a celare giovani ferite e balsami dell?oblio, la maschera distesa nell?ultima resa fra i cocci delle tue speranze. Sei tu che hai devastato il mio silenzio, il respiro fuggito in una pace azzurra non una rinuncia, ma un?attesa cullata da fremiti di foglie stormenti inquiete al vento. Sei tu che hai devastato il mio silenzio, scolpendo sul pelo dell?acqua arabeschi di rondini e scialli infreddoliti calpestii origliati e brividi di solitudine. Sei tu che hai devastato il mio silenzio, le dita robuste di carezze le braccia morbide prigioni delle mie rivolte e quella maledetta nebbia che ti proibiva il cielo. Nell?ombra dei ricordi evaporate lacrime ora sono sulle mie guance di pietra. So dove posare il capo conosco il nostro sapore di fango ma sul legno dei trampoli vorrei, un?ultima volta, arrampicarmi con te. |
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Stasera Stasera ? sera di meditazioni sul presente, passato e futuro, andando avanti e non indietro. Stasera ? sera d?arte, l?uomo ? artista qualsiasi e qualunque lavoro o attivit? svolga. Stasera ? sera di dialogo, con monologhi e non, crescendo e facendo cultura assieme, andando sempre avanti. Stasera ? sera di confronti e non scontri, portando il nostro paese su ali dorate in lidi e porti sicuri e tranquilli. Corrado Bono ( Mercoled? 30/03/2005 ) |
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Le ragazze salutano l?aprile Le ragazze salutano l?aprile affacciate ai balconi le braccia nude gi? nelle magliette estive poggiate alle ringhiere e dai busti sporgenti nel vuoto stillano i verdi efebici seni come piccoli frutti ancora acerbi. Gi? nella strada smettendo di giocare col pallone ammiccando fra loro spocchiosi all?apparenza ma impacciati le guardano i ragazzi e con cenni d?intesa e allusive parole a scender gi? invitano anche loro. Benito Marziano |
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Primo amore E le stelle brillano a cento nel cielo turchino e la luna risplende silente. Incanto di ombre, di sagome inerti, nell'aria e d'intorno. Viottoli e alberi bianchi, nel chiaro dell'astro riflesso, fole raccontano, arcane, di ere lontane. E i tuoi occhi scintillano al buio di trepido amore, di palpiti ignoti, novelli. Mistero che nasce dal cuore ti avvolge e ti prende. Racchiudi sul petto il suo volto tenero e bello. Incanto di un attimo, o forse di sempre, il tuo sentimento. Pozzi neri i suoi occhi fanciulli in cui perdi il tempo e la voglia di puerili ed antichi trastulli. FRANCESCA ALSO |
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Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad avere fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall?odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio: Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verit? che hai detto Distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi, O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita infrante, E piegarti a ricostruirle con arnesi logori: Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non fiatare una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volont? che dice loro: << Tieni duro!>>. Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto, E a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico n? l?amico pi? caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minimo inesorabile Dando valore a ogni istante che passa, Tua ? la terra e tutto ci? che ? in essa, E ? quel che ? pi? ? sei un Uomo, figlio mio! RUDYARD KIPLING, Poesie, Mursia, Milano 1987 |
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IL MIO PAESE Dove è finito il mio paese... il paese dove sono nato dove ho giocato, cresciuto, amato. Dove. Vi chiedo dove è finito il mio paese, quello dove si respirava l'aria di mosto, quello dove si andava, anche sotto la pioggia, a sentire la novena del natale, quello in cui si litigava per costruire il monopattino. Dove è finito il mio paese quello dove si andava al cinema e si fumava di nascosto. Non fatemi urlare, voglio sapere dove avete trascinato il mio paese dove non mi riconosco più. Dove è finito il mio paese quello che d'estate si riempiva di gioia mentre si aspettava il vecchio autobus per andare al mare. Vi prego, vi supplico ditemi dove è finito il mio paese, quello dove si stava in piazza fino a tardi, quello che mi ha visto arrossire vedendo lei la prima volta, quello che mi ha visto piangere, sorridere o correre. Vi chiedo ancora una volta dove è finito il mio paese dove lo avete fatto sprofondare non lo riconosco più. Perché devo leggere che Nel mio paese si uccide, si ruba, ci si droga e si muore. Come potrò raccontare ai miei figli che questo una volta era il mio paese. Giovanni Armone (A pag. 55 di Giovanni Armone, Poesie - sfogo di un'anima, a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pachino - febbraio 2001) Giovanni Armone è nato a Pachino il 29 agosto 1951 ed ha sempre amato il suo paese. I suoi grandi amori sono stati la letteratura, la storia, lo sport, il teatro e la politica. Il 10 giugno 2000 Giovanni è morto e molti lo ricordano per le sue oneste passioni. Ho conosciuto Giovanni; contavo di farlo venire ad Avola e d'inserire qualcosa di lui, e con lui, in qualche nostro progetto. Mi ha tradito il correr veloce di questa vita, e ora ho l'angoscia di avere perduto, fra i miei amici, un ottimo interprete di questo tempo che è stata la sua vita. Francesco Urso Avola 19 marzo 2001
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ALLA RICERCA DELLA FELICITA'? Siamo uomini fatti di carne ed ossa, siamo persone a volte libere, ma spesso soffocate dalle cose materiali che ci circondano e che ci allontanano dalla nostra meta. Siamo pupazzi che ridiamo, che scherziamo, che non ci accorgiamo del fratello che soffre. Siamo troppo presi dalle cose che ci circondano perch? in esse vorremmo trovare la felicit?. Ma la felicit? sta proprio nella miseria, nella sofferenza, nel pianto del fratello che ci sfiora chiedendoci aiuto con lo sguardo e noi non ce ne rendiamo conto. Se un giorno riuscissimo ad asciugare le lacrime di chi soffre pur non avendo niente di quello che abbiamo eternamente cercato riusciremo ad essere felici. Maria Paola Caruso (27/02/1999) |