E
stato scritto: "Dietro ogni bottiglia di vino c'è l'immagine viva,
dolce ed a un tempo un po' amara della terra in cui il vino è nato".
Il vino, dunque, è il solo prodotto della terra che è anche cultura
ed è attraverso la conoscenza del suo passato che si comprende la sua realtà
attuale, è solo attraverso la conoscenza delle sue vicende produttive che
si comprende appieno il suo presente. Arrivata tardi sui mercati mondiali, la
produzione vinicola siciliana ha trovato molti giochi già fatti, per cui
un suo inserimento appare quanto mai laborioso e difficile. Certamente, inoltre,
non è giovevole alla sua immagine la tradizione di vini completamentari
e forse la mancanza di una sua nobilitazione storica. Ben ha fatto il prof. Bruno
Pastena, libero docente di viticoltura e noto trattatista della materia, a scrivere
un libro su "La Civiltà della Vite in Sicilia" che il Consiglio
di Amministrazione dell'Istituto che mi onoro di presiedere, ha accolto con entusiasmo
e ne ha curato la pubblicazione. Lo studio del Pastena è un brillante esempio
di lavoro globale, che tratta con grande competenza gli aspetti tecnici, economici
e sociali della viticoltura e della vinificazione siciliana, portando spesso alla
luce interessanti documenti inediti o pochissimo noti. Il lettore noterà
come Egli si diffonde sulla vite e il vino nella leggenda, nella letteratura e
nel folklore, riesumando inoltre documenti di particolare curiosità Nell'augurare
il migliore accoglimento del pubblico al benemerito lavoro dei Pastena, non possiamo
non auspicare le migliori fortune al vino siciliano, il vino di venti civiltà.
Diego
Planeta
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