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Questo è un invito!
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POESIA LETTA DA SALVATORE AMATO Il cielo è di tutti Qualcuno che la sa lunga E' mio, quando lo guardo. Non c'è povero tanto povero Il cielo è di tutti gli occhi, Ogni occhio si prende ogni cosa Spiegatemi voi dunque, Qualcuno che la sa lunga E' mio, quando lo guardo. Non c'è povero tanto povero Il cielo è di tutti gli occhi, Ogni occhio si prende ogni cosa Spiegatemi voi dunque, Gianni Rodari |
Intervento di Paolo Pantano e di Francesco Urso all'incontro Comunicazione e relazione del 28 aprile 2010 |
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nella serata di AVOLA IN LABORATORIO del 28 maggio 2008 1968 by night - Edgardo Gelli e Liliana Calabrese in AVOLA IN LABORATORIO del 28 maggio 2008 |
IN RICORDO DELL'INCONTRO DEL 26/3/2008 per ''Gli incontri culturali in pizzeria'' presso "I GIARDINI DI NOTO" Ristorante Pizzeria Bar Contrada Fiumara - Noto, laboratorio di democrazia culturale con miniconferenze a tema imposto. Tema dell'Incontro: La politica nell'epoca del disincanto. Moderatore: Francesco Urso. Tecnico del suono: Salvatore Elera. Ospite d'onore il cantante-musicista Edgardo Gelli. REGISTRAZIONE AUDIO DEGLI INTERVENTI: Michele Urso - Antonino Muccio 1 - Paolo Pantano - Benito Marziano - Antonino Muccio 2 - Corrado Bono - Orazio Parisi
Edgardo Gelli e Liliana in 'Il passatore'
Chi è Edgardo Gelli?
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“L’instabilita” in tutte le sue sfaccettature, da quella filosofica, a quella esistenziale, poetica, economica, questo l’argomento del consueto appuntamento mensile dell’associazione culturale “Avola in laboratorio”. Niente di più azzeccato per un’associazione che non ha una natura giuridica ben definita, nata per raggiungere uno scopo nobile, far parlare i cittadini. Partendo dalla considerazione che difficilmente il cittadino viene ascoltato e là dove trova spazio niente si presenta più precario, Orazio Parisi ha offerto interessanti spunti di riflessione, approdando anche all’aspetto filosofico e all’incapacità della filosofia accademica di aprirsi al senso comune. E se il futuro, secondo Parisi, fa vivere il presente nella incertezza, per lui è meglio schierarsi per la stabilità che permette di contrastare l’instabilità esistenziale determinata da modernità liquida che prende le forme del contenitore. Ciccio Urso, chi meglio di lui, libraio conoscitore dell’instabilità dell’animo umano, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di mantenere alto il dibattito, unico in grado di contrapporsi all’instabilità più totale della comunicazione. Il poeta Benito Marziano, si è schierato dalla parte dell’instabilità grazie alla quale l’uomo ha avuto l’ardire di osare strade nuove, diversamente si sarebbe fermato di fronte al primo dogma. E mentre Enzo Amato ha affermato che l’instabilità è vita, il poeta Corrado Bono ha letto agli amici presenti una estemporanea a tema. Paolo Pantano ha affrontato il problema da un punto di vista strettamente economico, analizzando come la politica dello sfruttamento sconsiderato delle risorse della terra non faccia altro che creare instabilità nel mondo intero. Alla fine della serata, come al solito intramezzata dalle piacevoli note della chitarra di Liliana Calabrese, Ciccio Urso ha fatto circolare, fra il serio e il faceto, una sorta di questionario per sondare l’orientamento dei presenti. Ha avuto la meglio lo schieramento degli “instabili”, diciannove, contro gli “stabili”, appena otto. Da non trascurare, invece, quelli che si sono posti a metà strada fra la stabilità e l’instabilità, sette, magari, chi lo sa, più equilibrati, mentre decisamente provocatoria l’espressione di crede che si tratti di un falso approccio al problema. Gabriella
Tiralongo |
AVOLA
IN LABORATORIO (dopo
l'incontro del 30.11.2005) Dei "Don Chischiotte" armati di libri alla conquista della libertà Si potrebbero definire dei Don Chischiotte armati di libri alla conquista della libertà, quella del pensiero, lunica chiave di riscatto dalla bassezza della privazione culturale imposta da una televisione sempre più sintonizzata sul Grande Fratello e Lisola dei famosi. Sono gli amici di Avola in Laboratorio, associazione culturale da più di dieci anni presente nel territorio, che si incontrano ogni ultimo mercoledì del mese in pizzeria per affrontare argomenti di interesse culturale, secondo formule e schemi mutevoli, come un magma incandescente che prende forma in base alle esigenze che via via si presentano. Tucidide, la spedizione ateniese in Sicilia, storia e attualità di ogni imperialismo nichilista è stato il tema dellultimo appuntamento mensile. Michele Urso ha introdotto largomento evocando gli eventi di 2400 anni fa in una prospettiva più ampia, proiettandoli nel mondo attuale. Attraverso lanalisi dei due protagonisti della spedizione, Demostene, grande stratega, costretto ad arrendersi nella piana fra Santa Teresa e Cassibile, e Nicia, sono stati evocati gli stessi scenari di morte visti dai corrispondenti durante la guerra in Irak. Assonanze sono state evidenziate tra la ritirata dellesercito di Nicia e quello italiano durante la campagna di Russia. Similitudini sono state fatte fra i personaggi storici e gli uomini politici di ora, il tutto per evidenziare che la storia si ripete senza nessun cambiamento di rotta. Leonardo Miucci, moderatore della serata, ha cucito in maniera armonica gli interventi dei presenti mirati allanalisi dellimperialismo. Enzo Amato, partendo dalla demagogia di Alcibiade, ha puntato sulle strategie di chi detiene il potere, mentre lintervento di Libero DAgata, decisamente tecnico, è stato incentrato sul concetto di democrazia e isonomia nellantica Grecia, non senza agganci moderni. E se Benito Marziano ha evidenziato la barbarie della guerra, quella di cui ha nitido il ricordo, Silvana Scrofani, ha sostenuto limportanza delleducazione dei giovani e soprattutto dei bambini. Orazio Parisi riferendosi al concetto di politica che non è un fatto scontato, ma connesso alla democrazia, ha indotto a riflettere sullessenza della condizione umana. La chitarra di Liliana Calabrese, il profumo dei cibi mediterranei, sono stati gli indispensabili condimenti di una serata decisamente non di serie. Gabriella Tiralongo (in LA SICILIA di venerdì 2 dicembre 2005) |
Corrado
Bono |
OLIMPIADE
DELLA POESIA CLASSIFICA
DEFINITIVA VOTAZIONI - LA MARCA Daniele 183
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Avola
in laboratorio Di
tutto di più Questo è stato l'ultimo appuntamento (a fine giugno) a chiusura del cosiddetto anno sociale, in cui si è fatto un excursus su vari argomenti, un po' come delineare quello che ognuno di noi ha dato per contribuire ad accrescere quel già grande patrimonio che è la cultura di ognuno di noi e che si arricchisce nel confronto con gli altri. Tra i vari tasti toccati si è tornati a parlare di poesia, forma di arte e cultura sublime in cui si esprime una forma variegata di sentimenti che sgorgano dalla parte più intima di ognuno di noi e che esprimono in maniera molto variata i nostri sentimenti più intimi. Dalla persona più umile al grande uomo d'affari e di cultura, la poesia è qualcosa che accomuna tutti rendendoci uguali, ma soprattutto liberi, con la libertà di esprimere che è la più grande forma di libertà a cui ognuno di noi può ambire e dove può sviscerare tutto quello che ha dentro rendendoci uguali l'uno all'altro e abbattendo ogni forma di diversità . Perché, giriamola come vogliamo e mettiamola come vogliano, la cultura rende liberi. Gabriella Andolina |
DIBATTITO
Avola in laboratorio: Mito, Poesia e senso del tragico Partendo dal presupposto che la filosofia è una branca del sapere a se stante, perché è molto vuota, selettiva, strana, astrusa e priva di ogni logica, il tragico è trovare analogie tra la filosofia e la poesia. Fatta eccezione per qualche filosofo che ha lasciato una traccia dietro di sé, vedi Kant e Bobbio, la poesia è qualcosa che spazia sui temi molto più ampi, è lespressione più alta per esprimere sentimenti, stati danimo, patemi del cuore; perché in ogni situazione e in ogni momento con una poesia si può esprimere uno stato danimo che può essere gioioso o doloroso, ma che in ogni caso trova nella poesia la sua massima liricità e forma despressione. La filosofia è molto gretta e molto contenitiva, la poesia in ogni momento, nel corso dei secoli, ha avuto sempre dietro di sé schiere di rappresentanti illustri che hanno testimoniato con i loro versi il momento storico e il movimento letterario a cui si sono ispirati. Per citarne alcuni basti ricordare Saffo (la poetessa di Lesbo) per arrivare a Foscolo, Leopardi, Manzoni, Prevert, Montale, Ungaretti; ma ciò non vuol dire che ognuno di noi non sia un poeta, perché lasciando i nomi importanti, anche noi esseri umani con le nostre piccole miserie di ogni giorno, con la nostra quotidianità siamo dei grandi poeti in quanto ciascuno di noi in ogni nostra poesia che mettiamo su carta, mettiamo anche la nostra anima, i nostri sentimenti, le gioie, i dolori, il nostro cuore, le attese, le speranze, la felicità, il sorriso, le aspettative. Con la poesia ognuno di noi riscopre nuovo ciò che conosce e ogni altra gamma di emozioni che attraversa la nostra vita; detto questo il dibattito è aperto a qualunque altra considerazione. Gabriella Andolina 28/04/2004 Note Biografiche Bobbio Norberto (Torino 1909-2003) filosofo del diritto, membro del Partito dazione, dopo aver insegnato a Camerino, Siena e Padova; è diventato docente di filosofia alluniversità di Torino. Nel 1984 è stato nominato senatore a vita, il suo pensiero si propone di conciliare le esigenze di giustizia sociale ed economica con le esigenze delle libertà democratiche, attraverso il potenziamento e la creatività degli istituti demografici. Tra le opere si ricordano: Studi per una teoria generale del diritto, Le ideologie e il potere in crisi, Maestri e compagni, Il futuro della democrazia, Letà dei diritti, De Secuctute. Giuseppe Ungaretti (Alessandria dEgitto 1888 - Milano 1970) poeta di famiglia toscana, dopo aver trascorso in Egitto linfanzia e ladolescenza, passò molti anni a Parigi a contatto con le prime avanguardie novecentesche e con i grandi temi del simbolismo e della poesia pura. Partecipò alla 1° guerra mondiale combattendo in Francia e in Italia, avendo già compiuto le prime prove politiche sulla Voce e su Lacerba e poco prima della seconda guerra mondiale fu chiamato ad insegnare lettere alluniversità di San Paolo del Brasile; dal 1942 insegno letteratura italiana moderna allUniversità di Roma (per le opere e la poesia ungarettiana consultare il 20° volume dellEnciclopedia di Repubblica). Montale Eugenio (Genova 1896 - Milano 1981) Poeta, i pochi dati anagrafici gli studi e la vita a Genova fino al 1927 la direzione del gabinetto scientifico letterario Vieusseux dal 1929 al 1939 a Firenze, il lavoro come redattore del Corriere della Sera a Milano, descrivono unimmagine di ordine, di ritegno e di modestia che difficilmente si accorda con la fisionomia severa, chiusa, antiretorica, della poesia di Montale non sfiorato dai riconoscimenti più ufficiali come la nomina a senatore a vita nel 1967 e il premio Nobel per la letteratura nel 1975. (Per le opere consultare il 14° Volume dellEnciclopedia di Repubblica). |
AVOLA
IN LABORATORIO CONTINUA IL DIBATTITO DOPO IL MERCOLEDI'
IN PIZZERIA SU "Mito,
Poesia e senso del tragico"
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Dal
quotidiano LA
SICILIA
del 4/4/2004 31/03/2004 Avola in laboratorio Oltre: ogni giorno donna La storia, maestra di vita, ci insegna che dietro ogni grande uomo, cè una grande donna e questa è una cosa nota. Giusto per attenerci al tema della serata, e senza volgere lo sguardo troppo lontano nel tempo, lultimo secolo è pieno di grandi donne che hanno lascito un segno nel tempo e in ogni campo, tralasciando le regine, donne storiche della vita molto pubblica e molto nota (tanto per citarne una Josè lultima regina dItalia, fra laltro alta gerarca della C.R.I sezione infermiere volontarie, durante lultima guerra prestò servizio su una nave da guerra ancorata a Livorno), soprassedendo sulle donne che hanno lasciato unimpronta nel cinema, nello sport, nellarte, sorvolando sulle donne che hanno dedicato la vita alla ricerca (Maria Curie, premio Nobel per la scoperta del radio, Rita Levi Montalcini, premio Nobel medicina e Senatore a Vita), non contando le donne silenziose che senza gesti eclatanti e senza clamori hanno camminato sulle strade della storia, lasciando una scia quando mai luminosa, soffermiamoci un attimo su alcune scrittrici di questi ultimi anni. Per riallacciarmi al tema in questione e senza nulla togliere a chi ha proposto il tema della serata, è obbligo e doveroso mettere una nota a calce, non cè solo la Maraini che può sintetizzare lessere donna o incominciare un tema tutto al femminile. Che dire di una Grazia Deledda, di una Matilde Serao, o di una Oriana Fallaci? E la sveva Casati Modignani? Donne grandi, con riconoscimento del Nobel per alcune, che hanno fatto lessere donna una bandiera da portare avanti, una strada da percorrere fino in fondo senza cedimento alcuno, portando avanti con forza i propri ideali perché ci hanno creduto e creduto fino alla fine. E per portare avanti i propri ideali e le proprie idee e ciò in cui si crede, bisogna essere donna ogni giorno, ogni attimo e ogni momento, è un cammino lungo e laborioso che richiede costanza e forza, ma soprattutto bisogna crederci, perché se non si crede in qualcosa non si può intraprendere un cammino così forte da lasciare un segno così visibile e profondo. E non mi si venga a dire che non ci sono figure femminili che riescono a dare lidea di essere donne: figure femminili capaci di rendere questa idea ce ne sono quante ne vogliamo e per tutti i generi di comprensione, possono essere figure grandi, medie o piccole, come ci sono figure anonime di cui non si conosce la storia ma ci sono; ci sono le figure di cui non si parla perché non interessano a nessuno ma a loro modo sono grandi. Ma, in ogni caso e in ogni modo, da dove ci voltiamo e giriamo ci sono sempre delle donne che lottano per essere donne e ribadire i loro diritti e doveri, e in ogni angolo che svoltiamo andiamo a sbattere sempre in una grande donna. Per questo basta cercare, ma in ogni caso basta crederci. Gabriella Andolina Note Biografiche Matilde Serao (Potrasso 1857 . Napoli 1927) giornalista e autrice di novelle dopo aver compiuto gli studi a Napoli, si trasferisce a Roma dove collabora con le più importanti testate giornalistiche. E stata moglie di Scanfoglio. Le componenti fondamentali della sua narrativa sono il vivo interesse cronachistico e la capacità di osservazione realistica, dal verismo sentimentale dei primi romanzi passò a un consapevole naturalismo legati ai modelli di Zola e Flaubert Il romanzo Fantasia; ma il suo periodo migliore sono gli ultimi 15 anni del 1800 quando pubblica le sue opere migliori: La virtù di Checchina; Il ventre di Napoli; La conquista di Roma; Il romanzo della fanciulla; Allerta sentinella; Il paese della Cuccagna; Anche se in alcune opere si sente linfluenza della grande tradizione russa, la Serao si orienta, e lo si vede nelle sue pagine migliori, sono ispirate alla vita segreta e molteplica di Napoli, nella sua vena artistica più felice si rivela nella descrizione colorita degli ambienti più tipici della sua città e delle tradizioni più suggestive del suo popolo. Lo stile della Serao, a volte corposo a volte sentimentale appassionato, ha lasciato limpronta notevole nella narrativa a cavallo tra lOttocento e il Novecento. Dacia Maraini (Firenze 1936) trascorre linfanzia in Giappone al seguito del padre. Esordisce in campo letterario nel 1962 con il romanzo La vacanza, anche se poi la sua attività si è ampliata su vari ambienti: quello narrativo con Memorie di una ladra e Isolina, quello poeticocon Manofianne pure e Viaggiando con passo di volpe, quello teatrale Il ricatto a teatro e altre commedie. In articoli e saggi ha dimostrato attenzione ai problemi della società contemporanea, delineando i termini sempre più precisi il suo impegno femminista; un certo plauso lo ha avuto con La lunga vita di Marianna Ucria ambientata nella Sicilia del 1700; di seguito ha pubblicato Bagheria, Voci, Un clandestino a bordo, Dolce per se. Con la raccolta di racconti, Buio ha vinto il premio Strega e La nave per Kobe è un diario di ricordi dove è raccolta la sua esperienza infantile in Giappone; con lattrice teatrale Piera degli Espositi ha scritto Storia di Piera e Piera e gli assassini. DallEnciclopedia di Repubblica "Oltre:
ogni giorno donna" Carmela Cutrufo Noto, 01.04.2004 |
Lassociazione Avola in laboratorio
per continuare
a promuovere cultura e spirito libero nella città
non usufruisce deliberatamente
di alcun finanziamento da parte di istituzioni pubbliche
Hanno generosamente
finanziato le iniziative dellAssociazione i signori:
Nerina Bono, Sebastiano
Burgaretta, Ciccio Urso, Liliana Calabrese Urso,
Enzo Amato, Benito Marziano,
Elio Alia, Giuseppe Artale (Gemona del Friuli),
Silvano C. Appolloni, Leonardo
Miucci, Salvatore Consiglio,
Benito Marziano, Enza Maggiorana.
FOTO
Incontro 29/O5/2003
al "Rustico" su Tempo, tempi, se ne avessimo il tempo
AVOLA
IN LABORATORIO?
Senza
tesseramento, senza statuto e senza cariche sociali,
senza omologazione ma
liberi di pensare quello in cui si crede
un'associazione libera e spontanea
di cittadini che vogliano promuovere cultura
(oltre che promuovere gli stessi partecipanti)
con iniziative culturali e
conversazioni
a volte anche al di là del limite,
ma sempre gradevoli
(a cui bisogna assolutamente prenotarsi,
se si vuole partecipare!)
Un'associazione (che non è un'associazione)
che deliberatamente
rifiuta il finanziamento pubblico
e che per continuare la propria attività
si affida sin dalla sua nascita (1994)
al libero finanziamento degli
stessi partecipanti.
Nel 2004 hanno generosamente finanziato
le iniziative
dellAssociazione i signori:
Kati Magnus, Francesco Urso,
Liliana
Calabrese Urso, Benito Marziano,
Donatella Cianchino, Enza Maggiorana.
Per ogni versamento rivolgersi a Francesco Urso.